L’Anas ha disegnato il nuovo tracciato del tratto Randazzo – Fiumefreddo della Ss 120 e presto lo presenterà. E’ la buona notizia che l’intero versante settentrionale dell’Etna attendeva da tempo. Di una nuova Ss 120 si parla da tempo. Comuni dalla chiara vocazione turistica come Randazzo o Castiglione, infatti, attualmente sono isolati da una mobilità su gomma vecchia e anacronistica. Pensate che negli appena 30 chilometri tra Randazzo e lo svincolo autostradale della A 18 si possono contare più di 150 curve o cambi di direzione, con la statale che attraversa diversi centri abitati e a sua volta è attraversata da ben 5 passaggi a livello della Circumetnea, che non è certo una ferrovia veloce. Tanto per non farsi mancare nulla, poi, questa strada consente pochissime volte il sorpasso e registra numerosi incroci con strade minori particolarmente pericolosi. Il risultato, insomma, alla fine è che per arrivare alla montagna dalla costa spesso non bastano 40 minuti e se si rimane dietro un mezzo pesante o ancora peggio si trova un passaggio a livello chiuso con il trenino che viaggia nella stessa vostra direzione di marcia, allora i tempi di percorrenza si allungano. Dopo aver individuato il nuovo tracciato, l’Anas completerà la progettazione, indispensabile per partecipare ai bandi europei e ottenere i finanziamenti necessari per la realizzazione della nuova strada. Inutile ribadire come l’intero versante necessiti non solo di una nuova mobilità su gomma, ma anche su rotaia. Per mesi negli anni scorsi, il territorio ha sognato una ferrovia Circumetnea veloce, in grado di collegare il territorio con il centro di Catania. Poi la Fce ha cambiato strategia, ma rimane forte la necessità del territorio di una linea ferrata moderna che non impieghi 2 ore per coprire 70 chilometri. Parallelamente lo stesso versante nord dell’Etna, che è la vera porta del Parco dell’Etna, ha bisogno della dismessa ferrovia Alcantara Randazzo che non solo ha il pregio di attraversare il Parco dell’Alcantara, ma collega l’Etna a Taormina e alla costa ionica. Infrastrutture , quelle indicate, che sembrano strategiche in un possibile scacchiere dello sviluppo economico e imprenditoriale del territorio che non può più aspettare. In tanti sostengono che in questo territorio possa crescere la pianta del turismo. Ma il turista ha bisogno di servizi. E a Randazzo la domenica i treni sono fermi ed è difficile trovare un pullman di linea.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 24-09-2013