La loro patria, la Svizzera, è esempio in tutto il mondo per la pulizia e il rispetto che i suoi cittadini nutrono nei confronti del territorio, delle regole e del prossimo. Loro però si sono macchiati di un’azione che neanche il più incivile dei siciliani avrebbe mai commesso. I carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno denunciato a piede libero 2 turisti svizzeri, uno di 45 anni e l’altro di 50 anni, mercoledì notte protagonisti di un atto blasfemo nei confronti della statua di San Pio, posta nella villetta antistante la chiesa dell’Annunziata. Circa 30 minuti dopo la mezzanotte, infatti, hanno deciso di sporcare con dei rifiuti la villetta e la statua. “Sono passati da qui intorno l’una di notte – ci dice Luana Mobilia – ed ho notato che alla mano della statua di San Pio qualcuno aveva appeso un sacchetto di rifiuti e posto sul capo del Santo una scatola di cartone. Diversi sacchetti dei rifiuti, inoltre, pendevano dalla ringhiera che delimita la villetta. C’erano i carabinieri ed ho capito che era successo qualcosa”. E qualcosa era veramente successo. Quando i 2 hanno commesso la “bravata” è passata una volante dei carabinieri che li ha scoperti in flagranza. Così sono stati fermati e portati in caserma. Per nulla preoccupati i turisti hanno mantenuto un atteggiamento di superiorità e forse anche di sfregio. Arrivati in caserma, infatti, uno di loro ha addirittura tentato di far pipì nel giardino, ma è stato bloccato. Quando sono stati interrogati, uno di loro ha dichiarato di essere ateo e quindi, a suo credere, di non aver commesso alcun male. I carabinieri, invece, gli hanno sbattuto in faccia il codice penale italiano che punisce le “offese a una confessione religiosa mediante vilipendio”, prevedendo sanzioni da 2000 a 6000 euro e fino a 2 anni di carcere per coloro che “pubblicamente offendono una confessione religiosa”. Questo sarà bastato ai due per fargli capire che la religione di un Paese che li ospita va rispettata.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 20-09-2013
la multa ci sta tutta, anche se io l’avrei fatta per vandalismo più che per vilipendio alla religione.