Solitamente si è abituati a ricevere bollette con indicati, alla data delle distribuzione delle cartelle, consumi presunti. A Randazzo, invece, nei giorni scorsi è arrivata agli utenti del servizio idrico integrato la bolletta per il consumo dell’acqua, con tanto di spese di fognatura e depurazione, che nell’indicare la data della “lettura attuale” del contatore, invece di una più logica data del passato, indica il 31 dicembre 2015. Per carità, ovviamente si tratta di un banale errore e forse dell’impossibilità da parte del funzionario di correggere il programma di fatturazione. E’ ovvio, infatti, che il Comune non può indovinare quanta acqua ogni utente consumerà nei prossimi due mesi. Ma l’errore non è passato inosservato dai cittadini che temono che questo possa provocare un aumento della bolletta il prossimo anno. Come? Semplice! A Randazzo ancora la bolletta dell’acqua si paga a canone. Ogni utente paga un canone che aumenta se supera un consumo di 365 metri cubi d’acqua ogni anno. “Bene – si chiedono i cittadini – se la bolletta quest’anno indica un consumo minore perché solo sulla carta la rilevazione è stata effettuata a fine anno, ma in realtà risale a molto tempo prima, il prossimo anno il consumo sarà di un anno più i mesi di misurazione mancanti oggi. con il rischio che si sfori il consumo di 365 metri cubi e che si debba pagare la maggiorazione”. Un rischio che il sindaco Michele Mangione non disconosce, ma che considera improbabile: “Dovevamo mandare le bollette entro la fine dell’anno – spiega – per una questione di bilancio. Capisco il disagio. Forse una bolletta più chiara sarebbe stata opportuna, ma sul rischio che un utente domestico l’anno prossimo superi i 365 metri cubi di consumo è improbabile. Il margine di sicurezza è molto ampio”. Improbabile, comunque non è impossibile, con il sindaco che non ci dice a quando risale realmente la lettura. “La rilevazione dei contatori non è semplice – spiega – i contatori sono tanti e spesso sperduti in campagna. Solo adesso stiamo pensando di potenziare l’ufficio anche se il top sarebbe la rilevazione elettronica”. Intanto, chi teme di sforare nel 2016 il quantitativo d’acqua consentito, pensa già già di comunicare la lettura del proprio contatore a fine anno. Forse eviterà sorprese in futuro.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 12-11-2015