Adesso il Comune di Randazzo sembra veramente con le spalle al muro. Ieri mattina, al depuratore della acque reflue, sito in contrada Ciaramella, è arrivato l’ufficiale giudiziario con il compito di disattivarlo. Ad ottenere il suo intervento è stato l’avv. Rosario Magro, randazzese, che ha agito per conto dei 13 proprietari dei terreni agricoli di contrada Ciaramella, Taccione e Pignatone, proprio nei pressi del depuratore che dal 2007, ritengono di non poter rimanere a lungo nelle loro proprietà a causa della fuoriuscita di esalazioni nauseabonde provenienti dall’impianto estremamente fastidiose. Per questo, prima hanno deciso di protestare con i sindaci che si sono succeduti e poi di rivendicare i propri diritti a colpi di carta bollata, ottenendo giustizia prima dal giudice del Tribunale di Bronte, Cristiana Gaia Cosentino, che ha ordinato al Comune di compiere gli interventi strutturali necessari ad eliminare il problema, inibendo ad utilizzare l’impianto finché i lavori non sarebbero stati realizzati, e poi vincendo pure il successivo ricorso presentato dal Comune. con l’ordinanza in tasca i 13 proprietari hanno atteso che il Comune ottemperasse a quanto ordinato. Adesso però, a distanza di più di 4 anni, dopo aver constatato che le esalazioni ci sono ancora, hanno dato mandato al proprio avvocato di pretendere l’esecuzione della sentenza. “Proprio così – dice Magro – fino ad oggi siamo stati fermi per esplicita volontà dei ricorrenti, intenzionati solo a rivendicare i propri diritti e mai a creare un danno al Comune. Adesso, dopo 4 anni, tante lettere e continue interlocuzioni che non hanno portato a nulla, alcuni lavori effettuati dal Comune che, visti i risultati, sono stati insufficienti, è stata chiesta l’esecuzione dell’ordinanza del giudice”. Ieri però il depuratore non è stato chiuso. L’ufficiale ha rinviato l’esecuzione perché il sindaco Mangione ha chiesto una proroga ribadendo i rischi ambientali che si potrebbero correre liberando i reflui direttamente nell’Alcantara. “I lavori da fare sono costosi – ha ribadito il sindaco – il Comune non può affrontarli. Vedremo se con dei piccoli interventi la situazione migliora”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 07-07-2015