Come da copione, neanche quest’anno i piromani della zona di Randazzo si smentiscono, come ormai avviene da diversi anni, con l’aggravante che quest’anno gli incendi che si sono verificati tra fine giugno ed inizio luglio hanno interessato un territorio molto vasto. Ogni anno ad agosto, scoppia sempre un grosso incendio a Randazzo, in particolare nei territori del Parco dell’Etna, fin dentro il demanio che è di proprietà o è gestito da questa. Ebbene il copione è stato rispettato anche quest’anno,. E anche quest’anno il modo di operare dei piromani è stato lo stesso, è stato appiccato il fuoco in più punti, in modo da dividere le poche forze in campo, e rendere inutili le operazioni di spegnimento. La zona presa di mira ieri, è quella di contrada Pirao, e Mercurio, dove diversi incendi, di chiara origine dolosa, sono scoppiati intorno a mezzogiorno. Appena le vedette della forestale hanno avvistato i primi fuochi, hanno subito messo in moto le squadre antincendio, ma purtroppo, gli uomini presenti non sono riusciti ad intervenire celermente in tutti i punti fuoco, con il risultato che le fiamme si sono propagate fino a non poter essere più controllato. Sul posto diverse squadre della forestale, ed una dei vigili del fuoco, (sono intervenuti anche un Canadair e un elicottero dei vigili del fuoco, che hanno effettuato diversi lanci). Purtroppo, la zona interessata era impervia e difficile da raggiungere con i mezzi terrestri – il fronte fuoco era superiore ai due km,. Questo ha agevolato l’avanzare delle fiamme, che hanno divorato centinaia di ettari di macchia mediterranea, ginestre, roverelle e anche alberi di castagno che da anni resistevano ad un terreno brullo ed arido. Solo in serata è stato possibile circoscrivere l’incendio, dopo un lavoro incessante e massacrante. Ma la conta dei danni è notevole. Centinaia di ettari in fumo. I voli sono stati sospesi per l’oscurità e riprenderanno stamane ma per precauzione alcuni uomini della Forestale sono rimasti sul posto per evitare il nuovo propagarsi delle fiamme. Discutibile a conti fatti la campagna antincendio: Canadair che non disponibili, elibase di Randazzo chiusa , (dove ogni anno operava un elicottero antincendio che riusciva spesso a limitare i danni), mancanza di prevenzione e programmazione, sono alla base di una stagione che sul versante nord ovest dell’Etna non era mai stata così pesante. La soppressione del Corpo forestale ha sicuramente creato seri problemi, insieme al mancato potenziamento dei vigili del fuoco, che avrebbero dovuto accollarsi le competenze dell’ex forestale. Infine, il metodico rinnovo dei pascoli, con gli incendi, è la causa degli enormi danni ambientali. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 28-08-2017