Ancora un solo caso di covid 19 ma la preoccupazione fra la gente è tanta. Le notizie che giungono dagli altri Comuni non sono confortanti, come non confortano le notizie sulla possibile fine del lockdown. In tanti attendono, infatti, l’esito dei tamponi ai familiari del soggetto risultato positivo. Attenzione e preoccupazione anche nelle strutture pubbliche. Riflettori accesi soprattutto nella Rsa nell’ex ospedale di Randazzo e soprattutto all’Ipab, dove sono ricoverati tanti nonnini. Non a caso ieri mattina, infatti, l’Asp ha effettuato un sopralluogo in queste strutture e nel centro di accoglienza per migranti per verificare il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. Presenti al sopralluogo la dott. Emilia Fisicaro e il dott. Dino Liberti dell’Asp, accompagnati dal sindaco Francesco Sgroi che ha affermato: «Abbiamo fatto il punto della situazione in quelle strutture ritenute sensibili. Sono state ribadite le prescrizioni e le indicazioni per impedire il contagio. In questo momento nessun paziente proveniente da ospedali per acuti o altre strutture potrà, infatti, essere ricoverato nella Rsa di Randazzo senza che preventivamente sia stato sottoposto a tampone con esito negativo. All’Ipab, invece è ovvio che debbano adottarsi tutte le precauzioni e si debbono impedire le visite dei parenti. Aspettiamo l’esito dei tamponi effettuati».
Intanto eccoli i primi dati sulla distribuzione dei buoni spesa. Il Comune ha deciso di garantire un buono di 75 euro pro capite, ma per le persone che vivono da sole e per i bambini fino a 5 anni la cifra sale a 100 euro. «Abbiamo – afferma Sgroi – ricevuto 350 domande da altrettanti nuclei familiari. Fino ad oggi siamo riusciti ad evaderne 234, spendendo qualcosa come 55.925 euro. Nel dettaglio abbiamo soddisfatto 660 persone adulte, 153 minori e 66 bambini inferiori a 5 anni». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 17-04-2020