Il Comune di Randazzo punta il dito contro la Telecom rea, a suo dire, di aver fornito dati tecnici errati presentando la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) per effettuare i lavori di potenziamento da Umts a 4G dell’antenna di telefonia mobile sita in via Amari. L’errore riguarderebbe il calcolo delle quote, ovvero le altezze di palazzi e marciapiedi rispetto all’antenna, evidentemente utili per stabilire l’incidenza delle onde elettromagnetiche. Tutto è nato quando, dopo la presentazione della “Scia” da parte della Telecom, il consigliere comunale Carmelo Scalisi, avendo dubbi sulle rilevazioni effettuate dalla Telecom, ha sottoposto il caso al Consiglio comunale. Così, oltre a Scalisi, i consiglieri Alfio Pillera, Antonino Guidotto, Lordana Arrigo, Carmelo Rubbino, Giuseppe Minissale e Carmelo Giarrizzo hanno presentato e votato una mozione chiedendo all’Amministrazione di verificare i dati. Alla fine il tecnico del Comune, Vincenzo Priolo nella sua relazione ha scritto: «Si può affermare che le quote riportate nella relazione allegata alla Scia presentata dalla Telecom Spa oltre a non avere alcun valore topografico, non può avere valore come studio di compatibilità elettromagnetica in quanto la differenza dei dislivelli superano, in alcuni casi, l’altezza degli stessi edifici». Nelle due relazioni ci sarebbero differenze di quote anche superiori a 8 metri. «Abbiamo provveduto alla verifica di alcuni parametri tecnici con mezzi e risorse proprie – spiega il consigliere Scalisi – considerato che l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) rilascia il parere di conformità per l’entrata in funzione di tali impianti “fatta salva la fede di quanto dichiarato dal richiedente”. Adesso chiediamo che il sindaco Michele Mangione blocchi i lavori di potenziamento di questa antenna e controlli i valori delle altre». Il sindaco dice di aver inviato il carteggio sia alla Telecom sia all’Arpa e di attendere risposte. Nel frattempo la Telecom precisa «che le presunte differenze fra i dati forniti da Telecom Italia e quelli rilevati dall’ufficio tecnico comunale riguarderebbero esclusivamente un presunto disallineamento di carattere topografico ed altimetrico nel progetto. In nessun caso si tratterebbe di sforamento dei limiti dell’impianto in esercizio, ma soltanto delle modalità di calcolo e verifica dei dati per l’impianto». In tanti si domandano fino a quando questo presunto disallineamento avrebbe potuto incidere nel calcolo delle onde elettromagnetiche. Intanto il progetto di potenziamento dell’antenna è bloccato. Telecom fa sapere che «solo dopo il parere dell’organo competente in materia (Arpa) valuterà l’eventuale riavvio della procedura necessaria per implementare la propria stazione radio base».
L. S. Fonte “La Sicilia” del 15-04-2015
Arpa Sicilia tipicamente non controlla la cartografia presentata nella relazione allegata all’istanza di autorizzazione, ma si limita a scrivere “fatta salva la buona fede del progettista”. Questo succede nella stragrande maggioranza di istanze di autorizzazione presentate. Un errore tra la quota del centro elettrico del sistema radiante e le quote degli edifici vicini, è un grave errore, per quanto riguarda la valutazione dell’impatto elettromagnetico.