“Non ci porti via il nostro parroco, almeno fino alla conclusione della vicenda giudiziaria”. E’ stato l’appello che la comunità della basilica di Santa Maria ha rivolto al vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti. Doveva essere un incontro riservato ai componenti del “Consiglio Pastorale Parrocchiale”, ma quando il Vescovo è arrivato in piazza della Basilica ad accoglierlo c’era una folla di fedeli pronta ad “attestare la stima, l’affetto e la certezza dell’innocenza” di padre Enzo Calà, condannato dal Tribunale di Catania per tentata violenza sessuale. “Non posso ascoltarvi tutti insieme. – ha detto loro il Vescovo dall’altare maggiore della basilica – Sono pronto a ricevervi ad Acireale, ma adesso devo incontrare il Consiglio pastorale”. A questo punto la prima mini ribellione. I fedeli volevano assistere al Consiglio pastorale e solo grazie alla mediazione del padre Piergiorgio Rasano, il parroco che sostituisce padre Enzo, alla fine i gruppi parrocchiali hanno rivolto quel messaggio che avevano preparato per giorni. Così dopo che Pippo Crimi ha sottolineato come “chi viene ingiustamente accusato debba essere difeso”, i giovani Ester, Veronica e Alessandro hanno ribadito come “l’intera comunità respinge le accuse verso il padre Enzo che mai ha assunto atteggiamenti ambigui”. Prendono parole i genitori attraverso Letizia Franco, le parrocchiane con Maria Catena Mazza ed i componenti del terz’ordine dei Carmelitani con il presidente Laura Camarda. Poi Paolo Parlavecchio del gruppo catechisti, Nuccio Mollica della corale polifonica ed il giovane Roberto prossimo diacono. Infine Nuccio Rizzo segretario del consiglio pastorale. Molti, fra le righe, hanno sottolineato al Vescovo come sarebbe stata gradita una maggiore difesa da parte della Chiesa di un parroco che la comunità considera innocente, ma soprattutto tutti hanno rivolto al Vescovo un’unica richiesta: “Non nomini un nuovo parroco”. “Il primo ad avere a cuore le sorti della comunità cattolica di Randazzo sono io. – ha risposto mons. Raspanti – Capisco l’enormità del vostro dolore, ma voi dovete capire che questa Diocesi è stata travolta da un terremoto. Io ho la responsabilità delle scelte e devo essere imparziale. Non fraintendete le mie parole o miei i silenzi. Della comunità religiosa di Randazzo rispondo davanti a Dio. Oggi non ho una decisione da comunicare al Consiglio, ma certo dovrò prenderla e vi chiedo di pregare per me affinché riesca a trovare la soluzione migliore”. Qualcuno dei giovani ha lasciato la basilica protestando, poi il Vescovo ha discusso a lungo coi fedeli prima del Consiglio pastorale che si è protratto fino alle 20,30.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 05-08-2014