Prove tecniche di vaccinazione anticovid e tempi lunghi, troppo lunghi, per gli anziani non deambulanti che chiedono di essere vaccinati a domicilio. Com’è noto lunedì è iniziata la campagna di vaccinazione contro il coronavirus per gli ultra ottantenni. In tanti hanno avuto acceso al sistema. L’organizzazione è sembrata buona grazie al sito e al numero verde della Presidenza del Consiglio dei ministri offerto da Poste. Ma se il servizio negli ospedali è sembrato nella norma, con le prenotazioni arrivate al massimo agli inizi di marzo, gli anziani non deambulanti già martedì (secondo giorno di prenotazione) sono stati prenotati a domicilio anche il 21 aprile. Un ritardo inspiegabile che rischia di allungare i tempi di vaccinazione. Sembra quasi che l’organizzazione del servizio a domicilio, che dovrebbe essere quasi il principale, trattandosi di anziani ultraottantenni sia scarno di personale e mezzi. Dall’Asp apprendiamo che attualmente ci si può vaccinare nei 7 ospedali di Bronte, Caltagirone, Acireale, Militello, Giarre, Biancavilla e Paternò, ma si può anche scegliere di essere vaccinati negli ospedali catanesi. Inoltre i direttori dei distretti sanitari sono già stati inviatati a istituire altri 11 punti in provincia: 3 a Catania, 2 a Gravina e uno a Bronte, Adrano, Paternò, Caltagirone, Palagonia e Acireale. Questi nuovi punti sono stati autorizzati a seguito dell’arrivo dei vaccini AstraZeneca riservati esclusivamente per i soggetti dai 18 ai 55 anni, ma probabilmente saranno attivati per tutti i vaccini e forse in drive in.
Nessun aumento della flotta delle unità mobili, invece, che la stessa Asp dice essere costituita da 10 unità per tutta la provincia. Per l’assessorato alla Sanità però il ritardo non è derivato dall’esiguo numero di unità mobili. «Da programma – spiegano – la vaccinazione a domicilio prende il via dal primo marzo. Mancano i vaccini». In pratica ci sarebbe un problema di approvvigionamento da Pfizer e Moderna, anche se voci non confermate farebbero intendere che il problema sarebbe nella piattaforma organizzativa generale che prevedrebbe la somministrazione di pochi vaccini al giorno a domicilio. Di certo il futuro dovrebbe essere migliore perché da Palermo assicurano che, approvvigionamento vaccini permettendo, anche le unità mobili di vaccinazione saranno aumentate. Insomma siamo nel pieno delle prove tecniche di vaccinazione. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 11-02-2021