La sintesi della giornata per ricordare Federico Astone di 19 anni e Samuele Parassiliti di 15, ovvero i 2 ragazzi che un anno fà persero la vita in un tragico incidente stradale all’altezza del dosso della Ss 120 all’uscita est di Randazzo, è nelle emozionanti parole della mamma di Federico, la signora Antonella Crò, che, giunta sul luogo dell’incidente, accompagnata da un folto corteo di persone, alla presenza anche del sindaco, Ernesto Del Campo, ha trovato la forza di esprimere un sentito ringraziamento a tutti, nel ricordo del figlio, ma anche di Samuele, accomunati un anno fa da un destino troppo crudele. “La mia vita si è fermata un anno fa. – ha affermato – Da allora non percorro più questa strada. Mi ritornano in mente quei momenti terribili. Tutti voi mi avete dato la forza di tornare qui, ma mi auguro che Federico e Samuele non siano morti invano”. Tante le testimonianze di affetto. Quelle dei tanti giovani, che con striscioni e palloncini bianchi hanno partecipato silenti al corteo. Quella di Rosario Parasiliti e Giorgia Astone, rispettivamente il fratello di Samuele e la sorella di Federico che hanno scritto delle emozionanti lettere, che Santo Papa ha letto alla platea. Un pensiero lo hanno espresso Federico, Sebastiano ed Alessandro, ovvero i 3 ragazzi che erano in macchina con loro e che fortunatamente si sono salvati. Ma anche padre Giovanni La Rosa, ex parroco della Chiesa del Sacro Cuore, ha voluto scrivere una missiva in ricordo dei ragazzi. E quando padre salvatore Trefiletti, insieme a padre Emanuele e Enzo Calà hanno benedetto i fiori posti sul ciglio della strada, simbolicamente tutta Randazzo si è stretta attorno le due famiglie. Poi la conferenza nell’aula magna all’Istituto superiore “Enrico Medi”, dove il comandante della Stazione Carabinieri di Randazzo, maresciallo Roberto Caccamo, e l’ispettore Santino Mangiò, comandante della Polizia Stradale di Randazzo, introdotti da Alfio Papa, hanno raccomandato quella prudenza che bisogna sempre avere quando si guida anche a causa della pericolosità delle strade. Federico e Samuele, infatti, non hanno colpe per l’incidente, ma un sorpasso azzardato li ha portati via. Sentite anche le parole di Salvatore Capuano, padre del giovane cui 3 anni fa fu fatale la scivolata con il suo scooter sulla strada piena di cera per la festa di Sant’Agata, nonché responsabile provinciale dell’Associazione Familiari e Vittime della strada, e Giovanni Calì, presidente dell’Associazione “Sapere per guidare”. Ieri sera, infine, la messa nella chiesa del Sacro Cuore officiata da padre Emanuele Nicotra che quei 2 ragazzi li conosceva molto bene.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-02-2013