Cani rigorosamente al guinzaglio in questi giorni a Randazzo: E non solo per le strade del centro come regole e rispetto impongono, ma anche nelle campagne e nei parchi. La paura che il nostro amico a 4 zampe possa inghiottire una polpetta avvelenata è tanta. Sono già almeno 9 i cani che in giro si racconta siano già morti, ma la cosa più preoccupante è che tanti bocconcini della morte si trovano addirittura in centro. L’impressione di tutti e che qualcuno abbia trovato il modo per vendicare il suo odio per cuccioli, seminando il territorio di “esche” mortali. “Sono preoccupata – ci dice Sabrina Battagliola – ho una cagnetta, e in questi giorni sto evitando di portarla fuori. Mi hanno detto che i bocconcini avvelenati si trovano ovunque, anche in piazza Loreto e piazza Municipio. Io ne ho trovato una proprio sotto casa mia. Non posso dire se è avvelenata, ma fra poco la porterò dai carabinieri per farla analizzare”: Intanto, le voci si rincorrono e il tam tam corre veloce soprattutto su facebook, dove si racconta di altri cani trovati morti, oppure salvati in extremis. Si racconta pure di un boccone trovato nei pressi di piazza Municipio da una ragazza che lo avrebbe raccolto e gettato in un cestino dei rifiuti. Ma quando la Polizia municipale è andata a verificare, i cestini erano ormai puliti. Intanto, i resti di 2 cani trovati morti sulla provinciale “Sciarone” sono già all’esame del servizio veterinario dell’Asp. Se si dovesse accertare che sono morti per avvelenamento scatterà l’informativa alla Procura della Repubblica, perché gettare polpette avvelenate è un reato. “Il mio cane era tranquillo nella mia campagna che è ben recintata – ci dice Enzo Grasso – non faceva male ad alcuno. Per me era una compagnia, i miei figli ci giocavano. Qualcuno ha gettato la polpetta oltre la recinzione”. Stesso discorso ci racconta Ivan Panassidi. “Vivo fuori dal centro – ci dice – la mia cagnetta si è allontanata e poi l’abbiamo trovata morta. Chiari i segni di avvelenamento”. Anche il sindaco Michele Mangione ha inviato una lettera alla Forze dell’Ordine e al Prefetto segnalando la “presenza di micidiali bocconi avvelenati che ignoti senza scrupoli, abbandonano disseminandoli in ampi spazi del territorio comunale, urbano ed extraurbano”. Insomma è caccia all’ “untore”, perché, come diceva Emanuel Kant, “possiamo giudicare il cuore di un uomo dal modo in cui tratta gli animali”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 11-03-2014