E’ ancora sotto shock, Daniele D’Amico, uno dei proprietari del capannone andato in fumo il venerdì sera intorno alle 19, in contrada Bocca D’Orzo, tra Randazzo e Montelaguardia. Il grosso incendio ha distrutto il capannone, al cui interno vi era posto diverso legname e vernici. La ditta dei fratelli D’Amico, la Sacedil, opera a Randazzo dal 1992, nel settore della Termoidraulica e di forniture per l’edilizia, oltre a legnami e vernici. Un punto vendita, quello aperto nel 1992 si trova nell’abitato di Randazzo, quello andato in fumo ieri sera, invece, è stato costruito circa 10 anni fa, per stipare materiali ingombranti tra cui legnami, laterizi e tanto altro. “Io non so cosa dire – ci dice Daniele – mai mi sarei aspettato una cosa del genere, ma nonostante tutto andiamo avanti, come abbiamo sempre fatto, non so nemmeno quanti danni abbiamo subito, in un momento come questo non riusciamo a quantificarli, e finora non siamo riusciti a capire le cause che hanno scatenato l’incendio”. Un incendio scoppiato intorno alle 19, avvistato da un passante che ha subito lanciato l’allarme. I vigili del fuoco di Randazzo, coadiuvati dai colleghi di Maletto e Linguaglossa, ed una autobotte di supporto giunta dal Comando provinciale di Catania, hanno dovuto lavorare fino alle due di notte per avere ragione delle fiamme, e soprattutto evitare che attaccassero altre strutture e materiali posti vicino al capannone, che invece è stato completamente distrutto dal fuoco. Già all’arrivo dei pompieri, dopo pochi minuti dall’allarme, il deposito era completamente avvolto da fiamme che superavano anche i 10-15 metri di altezza. L’unico lavoro possibile, è stato quello di circoscrivere l’incendio. Poi il via alle indagini, finora nulla è trapelato da parte delle autorità, ma resta il dubbio del dolo. Il capannone non aveva energia elettrica, e sembra che all’interno non ci fosse materiale infiammabile. Ancora una volta una delle poche attività produttive rimaste a Randazzo, ha danni ingenti, si parla di oltre 200 mila euro. LUIGI SAITTA Fonte La Sicilia Del 26-02-2017