Il solito giro in bici, come da consuetudine, ma stavolta il signor Francesco Maio, 68 anni di Randazzo, non è rientrato a casa: è deceduto poco dopo le 10 di ieri mattina nel sottopassaggio di via Gaetano Basile, a Randazzo. Il signor Francesco era conosciuto ed apprezzato da tutti a Randazzo, nel 2010 un’altra tragedia aveva colpito la sua famiglia, il figlio Vincenzo, allora 31 enne, perse la vita in un altro incidente stradale sulla Ss 120 tra Linguaglossa e Randazzo. Ieri mattina l’epilogo della sua vita in una tragedia analoga a quella del figlio, mentre percorreva con la sua bici il tunnel. Dalla ricostruzione effettuata, sembra che il signor Maio abbia avuto un malore mentre guidava la sua bici e sia caduto a terra, dove è stato colpito da una Fiat Panda che sopraggiungeva, e il cui guidatore, anch’esso di Randazzo, non si è accorto dell’ostacolo umano fino all’impatto. Subito si è capito che la situazione era molto grave, la testa del ciclista era stata presa in pieno dalla Panda. e oltre a questo, aveva pure vari traumi e ferite su altre parti del corpo. Sul posto è giunta immediatamente l’ambulanza del 118 di Randazzo, mentre l’elisoccorso era stato allertato per raggiungere Randazzo, considerato che da subito si è capita la gravità dell’incidente. L’equipaggio dell’ambulanza, ha trovato il signor Maio privo di coscienza, e in arresto cardiaco. Nonostante le manovre di rianimazione e l’utilizzo del defibrillatore, non c’è stato nulla da fare, se non constatare l’avvenuto decesso del ciclista. Sul posto anche pattuglie di Vigili urbani e dei carabinieri, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso. Poco dopo, informato il magistrato di turno, la salma è stata rimossa, per essere trasferita a Catania, dove, molto probabilmente, verrà effettuata l’autopsia per stabilire, con certezza, se la causa della morte sia stato un malore precedente all’impatto, o il colpo susseguente all’urto con la macchina. L’arrivo dei famigliari sul posto, è stato il momento peggiore, lo strazio e lo sgomento per una morte inaspettata ha giustamente colpito i famigliari, già provati da una tragedia simile avvenuta sei anni fa, quando il figlio Vincenzo perse la vita in un incidente- . Il signor Francesco lascia la moglie e due figli, un maschi e una femmina genitori di nipotini a cui lui teneva moltissimo. La bici era la “compagna di avventure” con cui, quasi ogni giorno, era solito girare per il paese, percorrendo spesso quella strada e il tunnel maledetto.
LA STRADA – Non è la prima volta che avvengono incidenti nel sottopassaggio di via Gaetano Basile. Una galleria costruita per permettere il transito dei treni della Circumetnea e delle Fs (finché sono stati in funzione). Lunga oltre 100 metri, la galleria e scarsamente illuminata, e specie nei giorni di sole, appena ci si immette facilmente capita di non vedere nulla. Sul lato opposto, nel 2004, un altro incidente mortale, poco prima del tunnel, in cui perse la vita un giovane. Fonte “La Sicilia” del 09-06-2016