A distanza di un anno sono stati demoliti altri due fabbricati abusivi al civico 72 di via Sangiuliano, nella frazione Murazzo Rotto, un tempo appartenuti alla mafia. Intervento che anche stavolta va ben oltre il fatto in sé e che riveste un significato simbolico profondamente importante, anche grazie all’impulso della Commissione prefettizia straordinaria (Caliò-Gambadauro-Giusto) e alla presenza delle forze dell’ordine (nella foto). I due fabbricati sono riconducibili a Salvatore Sangani, 61 anni, pluripregiudicato per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, al momento in carcere perché arrestato durante l’operazione “Terra bruciata”. In pratica si tratta dell’abitazione dove hanno vissuto non solo i genitori di Sangani, ma lo stesso Salvatore prima di trasferirsi dalla suocera. Tutto ha avuto inizio dopo una perquisizione dei carabinieri della Stazione di Randazzo, in questa casa. Indagando a 360 gradi, sulle attività del clan, hanno scoperto che l’abitazione che avevano perquisito era totalmente abusiva e costruita su un terreno comunale. Da lì a breve l’Ufficio tecnico del Comune ha emesso l’ordinanza di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi. Ordinanza che la famiglia Sangani ha provato a impugnare facendo ricorso al Tar, che però ha rigettato l’istanza. «L’intervento – scrivono i commissari – rappresenta un segnale tangibile e di immediata percezione per la collettività rispetto all’attenzione che la Commissione straordinaria rivolge al ripristino della legalità in generale e, in particolare, alla tematica dell’abusivismo, soprattutto allorché i manufatti, come nel caso di specie, siano stati in uso a consorterie criminali».
Il primo fabbricato è di circa 50 metri quadrati, il secondo è un manufatto grezzo, a Murazzo Rotto, il luogo dove i Sangani sono cresciuti. Per questo motivo le demolizioni si aggiungono a quelle che, esattamente un anno fa, ha visto abbattere le stalle abusive che i Sangani avevano costruito in contrada Dagala Longa in pieno Parco dell’Etna. Un’ennesima testimonianza della vittoria della legalità nei confronti della criminalità, un messaggio di conforto nei confronti degli onesti cittadini che a fatica costruiscono le loro case e la prova della presenza delle forze dell’ordine e delle istituzioni, oggi in Comune rappresentate dai commissari straordinari, a garanzia del rispetto delle norme. Fonte “La Sicilia” del 14-03-2025


