Si ferma, da domani, il mercato settimanale a Randazzo. Lo ha deciso il sindaco Francesco Sgroi per il rispetto del decreto del presidente del Consiglio dei ministri per contenere il contagio del coronavirus. La decisione, deriva dalle disposizioni ministeriali e pur con molto rammarico, il sindaco ha dovuto predisporre la temporanea chiusura. Di seguito il lungo post, sul profilo facebook del sindaco, per chiarire la questione: “
A chiarimento una volta per tutte. La sospensione del mercato domenicale non è una facoltà del Sindaco ma è un obbligo scaturente dal DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 4 MARZO 2020, che all’articolo 1 lettera b) recita testualmente: “ sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1, lettera d)”. Pertanto è obbligo per il Sindaco dare attuazione ad una disposizione che proviene direttamente dal GOVERNO. Il mercato domenicale si inquadra esattamente nella fattispecie prevista dall’articolo 1 lettera b) del DPCM sopra citato. Quanto ai termini alcuni fanno confusione perché non hanno letto il DPCM . Infatti nello stesso è previsto un termine di sospensione fino al 15 marzo 2020, SOLO per i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado. Mentre nell’articolo 4 c’è scritto: “Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data di adozione del medesimo e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure , fino al 3 aprile 2020”. Per capirci, al di fuori della sospensione delle attività didattiche (diverse previsioni contenute nelle singole misure) che è prevista attualmente fino al 15 marzo 2020, tutte le altre sospensione contenute nel decreto hanno durata fino al 3 aprile 2020. La finalità è chiara: evitare le occasioni che possono generare una moltitudine di contatti, potenzialmente capaci di favorire la diffusione del virus. E siccome la tutela della salute dei cittadini è bene primario da garantire, è mio dovere porre in essere, sul territorio comunale, tutte le prescrizioni previste dal DPCM: pertanto mi sembrano onestamente incomprensibili le lamentazioni di alcuni. Comunque il decreto è pubblicato ovunque e chiunque ne ha voglia lo vada a leggere.
Si invita, comunque, la cittadinanza ad attenersi alle norme comportamentali contenute dell’allegato1 del DPCM di seguito riportate”.
Allegato 1
Misure igienico-sanitarie:
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.