Cinquanta piccoli produttori di vini partecipanti. È questo uno dei dati più significativi dell’evento appena concluso “Piccolo è bello”, nato per dare spazio e visibilità alle piccole cantine dell’Etna. Altro dato importante la presenza di giovanissimi intorno all’Etna stanno investendo in questo settore. L’appuntamento è stato ancora una volta nel Feudo Vagliasindi, lungo la Sp 89 tra Randazzo-Castiglione-Mojo, in una delle zone ad alta vocazione vitivinicola. Qui si sono dati appuntamento i piccoli produttori che hanno incontrato i giornalisti, i blogger, i semplici wine lovers giunti da varie province siciliane. La manifestazione, nata quattro anni fa da un’idea di Agata Arancio, in collaborazione con la Fis (Fondazione Italiana Sommelier), è stata subito condivisa da Corrado Vassallo, padrone di casa insieme al fratello Paolo, che da una semplice idea hanno dato luogo poi ad un progetto più ambizioso ed interessante, che è giunto peraltro alla quarta edizione. Quest’anno la manifestazione, cresciuta in termini di cantine partecipanti, ha visto anche l’esordio di nuovi produttori, alcuni dei quali al primo anno di imbottigliamento.
«Il progetto è quello di fare rete, dare visibilità ai piccoli produttori, l’idea è quella di creare un evento itinerante, ovvero in grado di coinvolgere veramente i piccoli produttori ospitando ad ogni edizione l’evento in tenute diverse –ci dice Corrado Vassallo – al momento è un’idea che vorrei condividere con gli altri, ciò al fine anche di far conoscere altri territori dell’Etna, altri aspetti, altre peculiarità». Non solo vino per “Piccolo è bello”, ma anche una vetrina per far conoscere l’olio dell’Etna e le sue cultivar, produzione pregiata anche questa ma poco conosciuta. Quest’anno il tema è stato il vino rosso, dove le cantine partecipanti hanno illustrato e fatto degustare le loro produzioni di nicchia, ma dove i protagonisti hanno potuto raccontarsi come vignaioli-imprenditori, parlando dei lavori di campagna, della preparazione del mosto, dell’imbottigliamento, di come nasce il nome del vino. MICHELE LA ROSA Fonte “La Sicilia” del 07-09-2022