Era impossibile che i concitati lavori del Consiglio comunale di lunedì sera non provocassero code polemiche. La decisione dei 3 consiglieri della lista “Del Campo sindaco”, di votare Nino Grillo come presidente e la seguente elezione del vicepresidente Serena Russo della stessa lista con gli stessi 11 voti di Grillo, fa sospettare le opposizioni che ci sia stato un accordo fra i 3 consiglieri e l’Amministrazione. Per questo Carmelo Scalisi a nome anche degli altri consiglieri della sua coalizione Cettina Foti, Marilena Salanitri e Alfio Pillera in una nota scrive: “Abbiamo abbandonato l’aula perché indignati da ciò che si è verificato. Il sindaco Mangione dopo aver effettuato giuramento alla cittadinanza, ha detto che non esistevano preaccordi sul raggiungimento di una maggioranza qualificata per l’elezione del presidente del Consiglio. Invece tradendo la volontà degli elettori ha dato continuità alla precedente amministrazione, alleandosi con la lista Del Campo sindaco”. “Abbiamo assistito ad un vero e proprio baratto. – afferma Lucio Rubbino del Pdl – I 3 consiglieri della lista Del Campo sindaco hanno votato Grillo e l’Amministrazione ha votato la Russo come vicepresidente. Non è stata neanche accettata la proposta del sindaco che voleva fare un accordo con tutti. E siccome non è stato fatto alcun nome volevamo tempo per raggiungere un accordo”. “Ribadisco – replica il sindaco Michele Mangione – che non c’è stato alcun accordo precostituito. Mi dispiace invece che ci sia chi continua a fare politica con modi e toni che a mio avviso sono irrispettosi delle istituzioni. In questi giorni, e soprattutto nelle ultime ore, le interlocuzioni sono state con tutti i gruppi politici. A mio avviso il gruppo “Del Campo sindaco” ha votato Grillo perché il più votato dai cittadini, ma soprattutto era assurdo rinviare la votazione: Randazzo non poteva più aspettare”. Ma la rivelazione più interessante la fornisce l’ex sindaco Del Campo: “Non ho mai avallato l’idea del sorteggio per eleggere il presidente, anzi sono stato contro. La decisione dei 3 consiglieri della mia lista non è stata concordata con me nè col Pdl. Si tratta di una scelta autonoma”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 17-07-2013