«Scempio nel Parco dell’Etna: distrutto un bosco di diversi ettari a Randazzo». A sostenerlo è il presidente del circolo “Città ambiente” della Legambiente di Catania, Renato De Pietro, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, denunciando che in contrada Pianodario, in piena zona “D” del Parco dell’Etna, siano stati tagliati diversi ettari di bosco. Nell’esposto De Pietro, per conto di Legambiente, denuncia come le «gravissime ed illegittime manomissioni abbiano determinato la distruzione di migliaia di alberi di querce, anche di considerevoli dimensioni. A seguito di tali interventi l’area si presenta denudata e priva di vegetazione arborea, sebbene il bosco avesse una copertura pressoché continua, come dimostrato anche dalle foto satellitari di Google Earth. Allo stato attuale – continua – restano nell’area esemplari isolati di querce. Gli alberi sono stati tagliati e portati via e si rinvengono ancora, in un’area prossima al bosco, cataste di alberi tagliati. In molti punti dell’area è stato appiccato del fuoco localizzato alla base dei tronchi tagliati». Per Legambiente il grave danno ambientale sarebbe ancor più accentuato da scarichi incontrollati. «Il danno ambientale – scrive – è stato ulteriormente incrementato dallo scarico di rifiuti, costituiti da scarti edilizi. È di tutta evidenza che tali attività, per i danni ambientali finora arrecati, risultano in aperto contrasto con la normativa di tutela ambientale». Poi il presidente dell’associazione ambientalista conclude: «Legambiente ritiene di estrema gravità che possano verificarsi scempi di tali proporzioni all’interno del Parco Naturale dell’Etna. Per questo abbiamo chiesto alla Procura della Repubblica di accertare quanto denunciato, individuare i responsabili delle manomissioni e di sequestrare l’intera area al fine di scongiurare ulteriori danni ambientali. È stato chiesto, inoltre, di verificare se siano ravvisabili estremi di reato nell’operato degli Enti preposti alla tutela del territorio». Il territorio di Randazzo è diviso fra 3 Parchi, quello dei Nebrodi dell’Alcantara e dell’Etna. Vanta un patrimonio ambientale di raro valore e bellezza che potrebbe rappresentare un sicuro volàno per l’economia. Non è la prima volta che la Guardia forestale all’interno di operazioni volte al controllo del territorio del Parco effettua denunce per violazioni nelle norme del Parco dell’Etna per tutelare un patrimonio boschivo messo a repentaglio dalla mano dell’uomo.
Fonte “La Sicilia” del 24-03-2009