Sono sempre di più i terreni adibiti al pascolo, nel versante nord dell’Etna, che durante l’arco dell’estate sono andati in fumo. E se quasi sempre gli incendi hanno distrutto fette di macchia mediterranea costituita solo da piante stagionali, con un danno ambientale tutto sommato relativo, il rogo di origine certamente dolosa, scoppiato ieri intorno alle 13 in contrada Sciarone, a Randazzo, ha finito per interessare un vecchio deposito di auto e pneumatici. Così, quando le fiamme hanno raggiunto le carcasse delle vetture, sono cominciati scoppi a ripetizione e si è subito innalzata una colonna di fumo nero che, solo grazie al vento contrario, non ha raggiunto la periferia del paese, distante in linea d’aria neanche un chilometro. Quando le vedette hanno scorto il “pennacchio” nero, gli ispettori superiori del Distaccamento forestale di Randazzo, Giovanni Caggegi, Antonino Ruffino e Salvatore Caggegi, hanno fatto convergere sul posto ben 3 squadre antincendio. Il fuoco, però, ha presto raggiunto la Provinciale “Sciarone” che collega l’abitato con la provinciale “Quota 1000”. Li gli uomini in tuta arancione hanno quasi subito avuto ragione del fuoco, ma nelle zone interne, dove i mezzi antincendio non sono riusciti ad arrivare, il fuoco ha continuato a divampare, fino a raggiunge le auto del deposito che, una dietro l’altra, hanno cominciato a bruciare, insieme a diverse pile di pneumatici. La tensione è salita alle stelle fra gli operatori quando qualcosa è esplosa fra le carcasse in fiamme, con gli scoppi che sono continuati a ripetizione. Per sedare il rogo è stato chiesto l’intervento dei Vigili del fuoco di Maletto e dell’autobotte della squadra antincendio di Maniace, con i pompieri che solo dopo 3 ore di duro lavoro sono riusciti a spegnere le fiamme e porre fine all’emissione nell’aria del fumo nero, denso e certamente non salubre. Alla fine circa 14 carcasse di auto sono andate distrutte. Nel frattempo il fuoco attorno ha continuato a divorare felci, ginestre e alberi di roverella, allargandosi fino a raggiungere contrada Scimonetta. Senza il fumo nero nell’aria si è alzato l’elicottero della Forestale che, con una serie di lanci, ha spento gli ultimi focolai. Solo alle 18 di ieri l’incendio è stato dichiarato spento del tutto. Secondo i dati forniti dalla Forestale circa 10 ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo. Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 19-08-2010
SOCCORSI TEMPESTIVI LIMITANO I DANNI
Piromani in azione anche a Bronte e nel bacino del torrente Flascio di Randazzo, nei pressi della contrada Gurrida. Le vedette hanno avvistato del fumo nelle contrade Corvo e Difesa di Bronte. In entrambi i casi l’intervento delle squadre antincendio, però, ha evitato che le fiamme si propagassero. Stessa cosa nella contrada Gurrida di Randazzo, dove l’intervento dell’autobotte della squadra antincendio di Maniace ha evitato il peggio. Questo fa capire che per evitare che quello che le guardie forestali chiamano “punto fuoco”, (ovvero l’inizio del rogo) si trasformi in un incendio è necessario arrivare presto con le squadre e le autobotti.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 19-08-2010