“Duro contrasto al lavoro nero, difesa dei lavoratori forestali, e nuove strategie per il rilancio del comparto agricolo e alimentare”, sono questi i punti salienti espressi dal Direttivo Fai (Federazione Agricola Alimentare Ambientale Industriale), riunitosi a Randazzo, nella sala conferenze del Parco Statella, sia per rendicontare quanto svolto quest’anno, sia per illustrare le prospettive per il 2016. A presentare i lavori, ai componenti provenienti da tutta la provincia, il segretario Provinciale Fai, Pietro Di Paola, con il Segreterio Provinciale Cisl, Rosaria Rotolo, i segretari regionali Fai Paolo Pintabona e Massimo Bubbo, e la componente del direttivo provinciale Angela Tasca. Grande attenzione è stata rivolta al comparto forestale, con Di Paola che ha spiegato: “Quest’anno è stato un anno balordo per i forestali, si è toccato il fondo e la situazione rischia di diventare esplosiva, gli operai hanno ragione a lamentarsi, perché ogni anno non hanno nessuna certezza. Da 3 anni abbiamo proposto al governo regionale una bozza di riordino del settore, sappiamo che è difficile avere la stabilizzazione, ma almeno dare certezze a questi lavoratori sarebbe un gran passo in avanti”. All’inizio dell’anno nuovo torneremo alla carica – continua – perché non si ripeta quanto avvenuto quest’anno, e chiederemo che già ad inizio anno gli operai vengano avviati al lavoro”. Ma non solo di forestali ha riferito il segretario provinciale: “Oltre ai lavoratori forestali, i problemi ci sono ovunque – continua – i lavoratori dei consorzi di bonifica aspettano gli stipendi, e tutto il comparto agro alimentare sta vivendo un pessimo momento, frutto non solo della crisi, ma anche di una cattiva programmazione effettuata dalla regione, che non ha impiegato le risorse necessarie, e anzi ha avuto problemi a impiegare i fondi dell’Europa. Quest’anno abbiamo avuto un 8% di giornate in meno, con conseguente aumento di lavoro nero e anche capolarato”. “Abbiamo avuto molte difficoltà – replica la segretaria provinciale Rosaria Rotolo – è una sordità del Governo regionale, per l’impiego dei lavoratori anche nelle opere contro il dissesto idrogeologico, e c’è bisogno di maggiore prevenzione e di controlli per contrastare il lavoro nero, e servono azioni di contrasto in sinergia tra i vari Enti che sono coinvolti sul campo”. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 22-12-2015