Tutti ricordano ancora quando sindaci e politici si battevano sulla stampa affinché dall’ex ospedale di Randazzo non venissero sottratti servizi ed apparecchiature. Era il periodo in cui la sanità del versante nord dell’Etna doveva essere smantellata e ridimensionata. Randazzo aveva un piccolo ospedale che garantiva alcuni servizi. Adesso ha una Rsa (Residenza sanitaria assistita per pazienti che hanno superato la fase acuta) ed un poliambulatorio. Sicuramente molto meno rispetto a quanto aveva un tempo e meno rispetto ad altri territori, perché l’ospedale di Bronte non ha la qualifica degli ospedali di Biancavilla e Acireale, è solo un “ospedale di zona disagiata”. Eppure a Randazzo la riapertura della Rsa è stata motivo di festa. Il perché è facile intuirlo. Perché, visto l’andazzo degli anni scorsi, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla possibilità che l’Asp istituisse a Randazzo qualche servizio nuovo sanitario. Di conseguenza l’adeguamento della Rsa, l’istituzione di nuovi ambulatori e l’arrivo di attrezzature sono stati interpretati come una inversione di tendenza. Con la realizzazione dell’elisuperficie notturna poi si è garantita maggiore efficienza in caso di emergenza ed a Randazzo finalmente c’è l’Urologia che nel territorio per anni era scomparsa. Certo i problemi da risolvere ancora sono tanti, manca ancora la seconda ambulanza con la rianimazione che la popolazione chiede da anni (a Bronte una paziente giovane con gravi problemi cardiaci è stata soccorsa da un’ambulanza senza medico ed è finita all’ospedale di Bronte dove non c’era il cardiologo) e molto si potrebbe fare, senza contare che questo territorio avrebbe diritto ad un ospedale vero.
Per adesso ci si accontenta, anche perché l’Asp a Randazzo ha investito parecchio. Adesso la Rsa ha 20 posti letto con 2 medici 8 infermieri, 2 fisioterapisti, un assistente sociale e cinque operatori socio sanitari, ed il poliambulatorio ha 4 nuovi ambulatori che si aggiungono a quelli già esistenti, ovvero: angiologia, con competenze in ecocolordoppler; cardiologia con competenze in ecocardiografia e colordoppler; urologia, nel quale, oltre alle visite vengono eseguiti anche importanti esami strumentali per lo studio delle patologie dell’apparato urinario; ambulatorio a gestione integrata (Agi), dedicato al diabete mellito tipo 2. Inoltre sono state acquistate importanti apparecchiature per gli ambulatori di neurologia, otorino, chirurgia (che presto sarà attivato), dermatologia e diabetologia. Insomma, non avrà vicino un ospedale per acuti come Biancavilla ed Acireale, ma sappiamo che finalmente l’Asp sa che esiste Randazzo. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 28-07-2021