Non è stato soltanto un lutto nei mondi della politica, della cultura e del giornalismo. Ieri l’intero territorio si è rattristato alla notizia della scomparsa del prof. Salvatore Agati. È morto all’età di 81 anni all’ospedale di Biancavilla dove da qualche giorno era ricoverato. Con lui va via un pezzo di storia di Randazzo e uno stile di vita garbata ed elegante, dedita allo studio e rivolta alla sua città. Una persona d’altri tempi, con una grande cultura che metteva, in maniera semplice, a disposizione di chiunque. Nel mondo della politica locale era considerato un “gigante” per tutto quello che era riuscito a fare con grande capacità e limpida onestà. Uno dei leader locali della Democrazia Cristiana è stato, infatti, sindaco di Randazzo dal 1975 al 78, dall’1982 al 90 e dal 2003 al 2008, dopo essere stato consigliere ed assessore comunale dal 1970 al 75. Poi la candidatura alla Provincia di Catania che lo ha visto consigliere e subito assessore provinciale dal 1990 al 93. È certamente grazie anche alle sue battaglie se è stato costruito lo svincolo di Fiumefreddo dell’Autostrada A 18. Ma il professore Agati non è stato solo importante uomo politico. È stato uno scrittore di sicuro spessore.
Imponente e di grande valore la sua produzione letteraria fin dagli anni 70. Dal 1972 al 1990 ha scritto 5 bellissime sillogi poetiche, per poi distinguersi in ampie monografie. Fra queste “Randazzo, una città medievale” del 1988, “Horatio Nelson. Un eroe senza paura ma non senza macchia” del 2005, “Agamennone, le ambiguità del potere” del 2007, “Carlo V e la Sicilia, tra guerre, rivolte, fede e ragion di Stato” del 2009 per finire poi con “Finalmente ad Itaca” del 2016. È stato autore anche di diversi saggi, ma anche un grande giornalista. Direttore del Gazzettino di Giarre, è stato anche nostro apprezzato collaboratore per la Terza pagina, firmando articoli e approfondimenti su storia ed arte. Adesso a tramandarci la sua cortese gentilezza e la sua cultura saranno il suo ricordo e i suoi scritti che danno un’idea della statura dell’uomo e del suo essere. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 04-11-2020