Non ha dubbi Salvatore Rubulotta, il gestore del rustico di contrada Donna Bianca a Randazzo che ospitava la comunità conviviale “Etna Bio Valley”: “L’incendio – ci dice – che la notte del 30 maggio ha distrutto l’intero caseggiato è sicuramente di natura dolosa. Chi ha agito – continua – oltre ad incendiare, ha pensato bene di segare le travi del tetto affinché crollasse tutto. Inoltre tutto quello che poteva avere un valore, è stato rubato”. Ma ricapitoliamo, Salvatore Rubulotta nel 2016 ha ricevuto in comodato d’uso un rustico in campagna a Randazzo per realizzare una comunità conviviale. Si tratta di un eco villaggio collegato con il sito internet “workaway” che mette in rete strutture dove ottenere vitto e alloggio in cambio di lavoro volontario. La sera del 30 maggio scorso la struttura ospitava 2 ragazze straniere che però sono state convinte da un certo Gabriele a trascorrere la notte in una casa più comoda, che permettesse loro di fare la doccia. L’indomani mattina una delle 2 ragazze al rientro però ha scoperto che il caseggiato era stato incendiato. Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco, ma ormai tutto era distrutto. Con loro anche i carabinieri. Nel rustico bisognerà rifare tutto. Inoltre non si hanno tracce di un decespugliatore, una motosega e degli zaini che contenevano delle telecamere. Insomma l’ipotesi che si sia trattato di un atto intimidatorio, perpetrato per scoraggiare il giovane è più che plausibile. Salvatore Rubulotta ha ricevuto la solidarietà del sindaco di Randazzo, Michele Mangione e di tanti randazzesi intenzionati anche a finanziare la ricostruzione del rustico per non far vincere i delinquenti. Salvatore ci sta pensando, ma teme episodi simili od ancora peggiori. Anche perché nella zona non è l’unico rustico che all’improvviso è andato in fiamme. R. C. Fonte “La Sicilia” del 13-06-2017