Generalizzare è certamente sbagliato. Ci sono allevatori ligi alle regole e rispettosi della proprietà privata altrui. Ci sono invece quelli che lasciano gli animali a pascolare allo stato brado, incuranti se questi invadono i terreni demaniali o ancora peggio privati. Poi, come se non bastasse, decidono di chiudere alla buona ampie aree delimitando un territorio di pascolo come se fosse proprio. Detto ciò, i carabinieri della Stazione di Randazzo hanno deciso di effettuare una perlustrazione nei territori dell’Etna dove esistono allevamenti di ogni tipo: bovini, ovini e caprini. Alla fine i sospetti sono stati confermati: i militari hanno trovato diverse trazzere e strade rurali abusivamente chiuse con delle reti metallica e pali di legno. Per gli escursionisti in auto o anche a piedi il chiaro messaggio che oltre quella precaria recinzione non bisognava passare, ma oltre a ciò il chiaro tentativo, di chi ha posto la recinzione, di prendere possesso di un terreno non suo. Alla fine un allevatore di 62 anni è stato denunciato con l’accusa di invasione di terreni. I carabinieri, infatti, alla fine delle indagini, effettuate anche con il supporto della polizia municipale di Randazzo e degli uffici del Comune, hanno scoperto che nelle contrade “Quarzarano”, “Santa Caterina” e “Petrinella-Sciarone”, tutte dentro il Parco dell’Etna, diverse strade rurali erano state chiuse al transito con il risultato che diversi ettari di terreno demaniali erano state come espropriate al pubblico, impedendo la libera fruizione dei cittadini. Per i carabinieri non c’era dubbio: a chiuderle era stato l’allevatore che adesso dovrà difendersi davanti al giudice. Reti e paletti di legno per realizzare le recinzioni sono state sequestrate, con i carabinieri che continueranno ad effettuare controlli anche sui Nebrodi. Sia sull’Etna, sia sui Nebrodi i problemi, infatti, sono tanti. Esiste il problema dei furti nei casolari rurali, esiste d’estate il problema degli incendi, con i piromani che con metodologia quasi scientifica continuano ad appiccare fuoco fino a quando l’intero territorio non si brucia ed esiste il problema dei bovini per le strade, con la legislazione che consente il transito, ma impone che gli animali siano custoditi.
T. P. Fonte “La Sicilia” del 12-10-2014