La protesta a 4 zampe a Randazzo è riuscita. Decine e decine di cani di ogni razza e taglia, accompagnati al guinzaglio dai padroncini, hanno sfilato in corso Umberto per protestare contro chi ha seminato esche avvelenate, uccidendo randagi e non. A guidare il corteo Marco Crimi, che a circa 50 metri dal punto di partenza, proprio sul percorso della manifestazione, ha trovato della carne per terra dall’aspetto quanto meno sospetto. Ovviamente il boccone è stato raccolto e probabilmente sarà analizzato, con qualcuno che, magari scherzando, ha gridato all’attentato. “Il susseguirsi – spiega Crimi – di avvelenamenti di cani ci ha convinto a organizzare questa manifestazione che vuole sensibilizzare la cittadinanza. I cani sono nostri amici, fanno parte di molte famiglie e soprattutto della comunità. Non possono quindi essere uccisi così. Oltre a ciò vogliamo spronare il Comune ad assumere tutti i provvedimenti necessari a scoraggiare gli autori di questi gesti”. Crimi chiede al Comune di favorire la nascita in loco di un ricovero per i randagi e di mettere a disposizione sacchetti e altro che permettano ai possessori dei cani di non sporcare per strada. Altri, come Riccardo Nibali ribadiscono: “I cani trovati morti possono essere interrati solo in aree di privati, l’ente pubblico non può sotterrarli, deve incenerirli o seppellirli in un apposito cimitero. E al raduno del corteo ha partecipato anche il sindaco Michele Mangione, che sulla procedura adottata dal Comune, quando gli viene segnalata la presenza di una carcassa di cane, dà fiducia ai suoi uffici: “Ribadisco la disponibilità a risolvere tutti i problemi che oggi vengono evidenziati, ma solo attraverso l’azione del volontariato. Non mi piace pensare ai cani rinchiusi nei canili. Per quanto riguarda i contenitori per la distribuzione dei sacchetti possiamo pensarci. Tenete presente che stiamo partendo da zero”. Presente anche Mario Papotto, presidente del club Forza Silvio, che ha chiesto ottenuto dall’associazione Aidaa l’istituzione di una taglia di 5 mila euro per chi permette di catturare e far condannare un “untore”. “Nel Palermitano ha funzionato – assicura – e sono già state effettuate due segnalazioni”. GRAZIE A MARCO CRIMI PER LE FOTO
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 15-04-2014
L’articolo uscito ieri sulla sicilia, per una più corretta informazione si precisa che, l’evento è stato organizzato e portato avanti da Nicola Mollica Nunzia Cartillone Marco Crimi Nico Soddu Nibali Riccardo