L’argomento è stato oggetto di dibattito in occasione delle recenti amministrative. Il Comune ha dichiarato dissesto perché con un pesante debito da dovere onorare nei confronti di creditori di ogni tipo. C’è un bel battaglione di avvocati che vantano crediti, ci sono ingegneri e tanti cittadini. Fra questi anche diverse società, lo Stato che rivuole i soldi spesi dopo la guerra del ‘43 per rifare le strade e pure operatori di finanza. Complessivamente questo debito, leggendo un documento della Commissione straordinaria di liquidazione, supera i 18 milioni di euro. Una enormità che per il momento sta lontana dal Bilancio, ma quando il Comune rientrerà dal dissesto riapparirà in tutta la sua drammaticità. Ed allora i dubbi sono tanti. Quando dovremmo pagare? In che modo? E poi: questi debiti sono reali o bisogna ancora accertarli? Ma soprattutto, sono realmente tutti? «Non è certo che siano realmente tutti – ci spiega il sindaco Francesco Sgroi – In seguito altri creditori potrebbero inserirsi nella massa passiva. Ci sono debiti che certamente dovremmo pagare, ci sono altri che consideriamo ingiusti e che ci vedrà ricorrere anche in cassazione. Il debito si paga in primis con i residui attivi riferiti agli anni antecedenti al dissesto, ovvero con le tasse non pagate e riscosse coattivamente. Se non dovesse bastare la Commissione straordinaria di liquidazione può mettere in vendita il patrimonio immobiliare del Comune inserito nel piano di alienazione che credo abbia un valore maggiore del debito.
Purtuttavia se neanche questo dovesse bastare, la legge dice che dobbiamo utilizzare l’avanzo di amministrazione non vincolato degli anni successivi al dissesto. Ma un bravo amministratore non produce mai avanzo, perché utilizza le risorse per il bene della città. Se nulla di tutto ciò basterà, il debito tornerà al Comune quando questo sarà risanato». Ma così il Comune che rischia un nuovo dissesto, con la fase di risanamento che, se dovesse procedere potrebbe chiudersi nel 2024 o nel 2025. «Infatti mi sto muovendo – continua Sgroi –Intanto ritengo che la Corte dei conti dovrebbe perseguire chi ha creato il debito per incuria o incapacità amministrativa. Non può pagare sempre pantalone. Poi, essendo questa situazione reale in tanti Comuni, attraverso l’Anci ho presentato la proposta che lo Stato elargisca un prestito quarantennale o anche cinquantennale. Solo così si potrà continuare ad amministrare senza far pagare ai cittadini gli errori del passato. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 20-07-2022