Dopo una settimana di protesta con assemblee tenute nelle ultime ore di lavoro, da ieri gli operatori ecologici di Randazzo, hanno inasprito la protesta, stanchi di aspettare i soldi delle ultime mensilità. Dopo un acconto dello stipendio di giugno, attendono ancora luglio, agosto e settembre, con il rimbalzo delle responsabilità tra ditta e Comune. La ditta dice che aspetta i pagamenti del Comune, con gravi ritardi nel 2017, e addirittura con somme del 2016 ancora da recepire, pur avendo provveduto al pagamento degli operai per il 2016. Intere famiglie aspettano le somme, per pagare mutui, prestiti o per la spesa di tutti i giorni. I lavoratori ieri hanno deciso la sospensione del servizio, che proseguirà fino a quando non avranno certezze sul pagamento degli stipendi. Anche sui social la protesta è esplosa. Diverse le foto e i post che mostrano i rifiuti non raccolti, con lamentele degli utenti che pagano un servizio che non viene espletato. «Abbiamo pagato le fatture di giugno e luglio – dichiara il vicesindaco Gianluca Lanza- e sarebbe giusto che la ditta paghi almeno quelle mensilità, stiamo cercando di saldare tutti gli arretrati, visto che il ministero dovrebbe sbloccare le somme che ci deve del 2015, anche se non ci aspettavamo uno sciopero arbitrario e senza nessuna comunicazione, come avvenuto ieri». Due pensieri opposti, che comunque lasciano gli operatori in un limbo, ma soprattutto senza certezze. E nei prossimi giorni, è probabile che la situazione peggiori, se non vengono sbloccati
i pagamenti. LUIGI SAITTA Fonte “LA Sicilia” del 21-10-2017