All’apparenza sembrava sopita, a causa di una tendenza della politica nazionale poco favorevole alle esigenze dei Comuni meridionali ed a causa dalla volontà politica di ribadire con decisione le norme sul bilancio adottate. Norme che, secondo diversi sindaci siciliani, poco si adattano alla realtà e rendono impossibile amministrare. Invece, dopo che l’assemblea dell’Anci nel maggio scorso ha annunciato severe azioni di protesta, domani diversi sindaci siciliani saranno a Roma per protestare. Fra questi Nino Naso di Paternò e Francesco Sgroi di Randazzo. «Andiamo – afferma Sgroi – per chiedere provvedimenti precisi. La norma oggi impone ai Comuni di accantonare in fase di bilancio di previsione, e quindi non utilizzare, il fondo crediti di dubbia esigibilità, ovvero l’ammontare dei tributi che i cittadini non hanno pagato. Una norma capestro – spiega – che ci toglie liquidità e ci impedisce di programmare.
Noi chiediamo che solo il 50% di questo fondo sia accantonato. E facciamo appello affinché i Comuni che hanno dichiarato il dissesto siano aiutati e che sia costituito in Conferenza Stato e Autonomie locali un tavolo permanente per affrontare ulteriori criticità. La crisi economica del Sud è ben diversa da quella delle zone più ricche, dove per i Comuni è facile riscuotere i crediti. E noi abbiamo il dovere di garantire servizi senza dover aumentare le tasse per quei cittadini che pagano correttamente». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 02-11-2021