Non più in canili “lager”, ma rintrodotti nel territorio sterilizzati, microcippati e con un bel collare rosso. Il servizio veterinario dell’Asp 3 cambia strategia nella lotta contro il randagismo. Fino a oggi i Comuni avevano l’obbligo di far catturare i cani randagi per poi rinchiuderli in costosi canili. E la spesa fino a oggi è stata anche esosa. Si pensi che ci sono Comuni che ogni anno, per la custodia dei cani spendono oltre 150mila euro. Un costo insostenibile e, in verità, quasi una barbarie per gli amici più cari dell’uomo che, non venendo adottati, rischiano di rimanere a vita rinchiusi nei canili. Oggi, però, il servizio veterinario dell’Asp 3, cambia strategia e propone ai sindaci dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo un nuovo modello che evita il ricovero ai cani non aggressivi. All’incontro, tenuto all’interno degli Uffici del servizio veterinario dell’Asp di Randazzo, ospiti del responsabile dott. Francesco La Mancusa, hanno partecipato il vicesindaco di Bronte, Gaetano Messina con l’ing. Salvatore Caudullo, il sindaco di Maletto Pippo De Luca con il comandante della Polizia municipale Antonio Parrinello e il vicesindaco di Maniace, Gino Marino. A rappresentare il Comune di Randazzo il comandante della Polizia municipale Gaetano Cullurà. Presente anche il veterinario dell’Asp 3, dott. Felice Belfiore. «Quello del randagismo – ha affermato il dott. La Mancusa – è un problema importante dal punto di vista sociale ed economico. Bisogna intensificare le attività di prevenzione. Per questo attueremo in tutta la Provincia di Catania un nuovo progetto che vedrà rimettere sul territorio i cani ritenuti non pericolosi. Dopo la cattura – ha continuato La Mancusa – i cani saranno sterilizzati e microcippati dall’Asp e a quelli che non sono considerati pericolosi per l’incolumità dell’uomo, sarà posto un collare rosso e saranno rimessi sul territorio. Quelli pericolosi – conclude – purtroppo andranno nei canili». Un’idea che mira non solo a far risparmiare i Comuni e a impedire che i cani rimangano a vita nei canili, ma anche a tranquillizzare i cittadini. «La gente saprà – continua La Mancusa – che i cani che circoleranno con il collare rosso sono vaccinati e soprattutto non sono considerati aggressivi». Il progetto, però, è molto più ampio e prevede che i Comuni approvino una complessa ordinanza. Il Servizio veterinario dell’Asp provvederà inoltre a sterilizzare e identificare con microchip tutti i cani pastori delle aziende zootecniche. A quelli che gli allevatori scelgono per la riproduzione sarà prelevato il genotipo che permetterà all’Asp di identificare, in futuro, eventuali cuccioli abbandonatati. E in questo caso il pastore sarà sanzionato. Le sterilizzazioni verranno effettuate dall’Asp in un ambulatorio messo a disposizione gratuitamente dal Comune di Maletto. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 17-03-2019
LO STOP AL SALASSO g.g.) Può costare anche più di 150mila euro l’anno per un Comune ricoverare i cani del territorio in un canile. Bronte per esempio per far accalappiare i cani da un canile di Crotone fino allo scorso anno ha speso circa 178mila euro ogni anno. I cani ricoverati sono più di 200. Il bello è che i costi praticati da canile di Crotone sono ben più bassi di altri dove si aggirano intorno a circa 4 euro per cane al giorno.