Le balze sui fiumi hanno sempre succitato l’interesse di turisti e studiosi. L’insieme del paesaggio spesso suggestivo, le caratteristiche geologiche e morfologiche, insieme a scenari incantati da far ipotizzare presenze magiche sono sempre stati un richiamo. Eppure la medievale Città di Randazzo negli anni ha trascurato le sue balze sul fiume Alcantara. Nonostante vi si acceda dall’antica porta Pugliese, una delle 4 porte delle robuste mura che durante i fasti del medioevo cingevano il centro storico, le balze sul fiume Alcantara del quartiere San Nicola non sono state mai una vera attrazione. Anzi, in passato sono state l’esempio dell’abbandono e della trascuratezza, con rovi e rifiuti, nonostante raccontino la storia del “ponte nuovo”, (l’antico ponte che attraversava l’Alcantara prima che venisse costruito quello attuale) e di cui oggi purtroppo è possibile vedere solo i robusti pilastri. La stessa porta Pugliese, che risale al XIII secolo, è stata per anni deturpata dalla presenza di alcuni cavi elettrici e dai vandali. Insomma non è sbagliato dire che valorizzare le balze sul fiume Alcantara è interessato poco.
Oggi però per l’intera zona e per la strada in terra battuta che la attraversa, sembra essere arrivata l’ora del riscatto. L’occasione nasce dai lavori di consolidamento dell’imponente costone lavico su cui si appoggia la parte più settentrionale del centro storico di Randazzo. La roccia lavica, infatti, negli anni ha registrato segni di cedimento e sopra ci sono le case di tanti randazzesi che hanno costruito appoggiandosi proprio sopra il muro di cinta. Venerdì scorso sono stati consegnati i lavori e domani, o al massimo martedì, la strada in terra battuta che da via Santa Margherita arriva fino al fiume, si trasformerà in un cantiere. E allora al sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, è venuta un’idea. Guardando l’intera zona ripulita dalle erbacce, il primo cittadino si è accorto come tracce del muro medievale siano ancora visibili e meritino un accurato restauro e maggiore valorizzazione. Ed allora – si è domandato – perché non far diventare le balze sull’Alcantara il luogo migliore per fare una passeggiata fra il verde della natura a due passi dal centro storico? «Per chi come me – ci dice Sgroi –da piccolo viveva in questo quartiere, via Santa Margherita e la strada parallela che costeggia le balze erano il luogo dove si giocava e ci si nascondeva. Oggi grazie al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nelle vesti di commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, mettiamo in sicurezza sia il costone roccioso che sostiene sia l’antica cinta muraria, sia le abitazioni che si affacciano sul fiume. Un lavoro importante non solo perché garantirà sicurezza all’abitato, ma perché tutelerà un patrimonio che a mio avviso ha grande valore».
E da qui nasce l’idea di valorizzare le balze: «Appena tutto sarà messo in sicurezza – continua il sindaco – chiederemo alla Regione di poter utilizzare il ribasso d’asta di questi lavori per rendere fruibile e di interesse turistico la strada in terra battuta che costeggia il costone. Se non sarà possibile andremo alla ricerca di altri finanziamenti affinché questa zona venga adeguatamente valorizzata. Guardateli! – esclama indicando gli antichi fabbricati – Queste piccole casette se ristrutturate con gusto potranno un giorno avere nuova vita e potranno anche creare lavoro. Io le immagino trasformate in localini che potranno anche dare vita al quartiere. L’affaccio verso un fiume poi – continua – ha sempre il suo fascino e da qui è possibile ammirare realmente l’atmosfera antica che questa Città racconta. Questo luogo, inoltre, offre una naturale terrazza verso l’Alcantara e i Nebrodi e Randazzo è la Città dei tre Parchi (Etna, Nebrodi e Alcantara) che da questo costone sembrano meravigliosamente uniti». Il sindaco immagina una strada in basolato lavico con fiori e panchine, un angolo di paradiso. Un angolo che porge la sguardo verso l’imponente ponte di pietra lavica sull’Alcantara. «Dopo i lavori di consolidamento, troveremo il modo per ridare lustro a una delle zone più antiche della città». Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 30-06-2019