Il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, il giorno dopo il provvedimento del Consiglio dei ministri che ha sciolto il Consiglio comunale e la Giunta, visto, come di legge nella nota diffusa da Roma, le “accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata”, ha affermato: «Randazzo tutto è tranne che mafiosa». «Per 6 anni – spiega Sgroi – ho lavorato incessantemente ogni giorno senza risparmiarmi, unicamente per il bene della nostra Comunità. Ho affrontato delicatissimi momenti, ho ottenuto milioni di euro di finanziamenti pubblici, migliorando sotto ogni aspetto la nostra città. Nel mese di ottobre del 2022 – aggiunge – in occasione dell’operazione “Terra Bruciata”, sono stato destinatario assieme al presidente del Consiglio comunale, Carmelo Scalisi, di un avviso di garanzia. Procedimento che il pubblico ministero ed il Gip hanno ritenuto di archiviare per infondatezza della notizia di reato. Nonostante ciò, ieri ho appreso del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale». Ed il sindaco ritiene il provvedimento ingiusto nei confronti non solo del suo operato, ma anche della città. «Un atto – infatti, afferma con determinazione – che infanga il buon nome e la reputazione di un Comune e di una comunità che di certo tutto è tranne che mafiosa».
Sgroi, infatti, è certo che fra gli atti della sua amministrazione nessun documento può essere in qualche modo riconducibile a fenomeni criminali. «Attendo di conoscere – infatti continua spiega – in dettaglio le motivazioni dello scioglimento e in particolare vorrei comprendere come la criminalità organizzata ha condizionato le mie scelte e quelle dell’amministra – zione comunale. Ho la certezza che nessun atto della mia amministrazione (delibera, determina o autorizzazione), possa essere stato condizionato da alcuno. Spero vivamente – ribadisce – che questo provvedimento non sia solo il frutto dell’intento di colpire il sottoscritto a tutti i costi. Non prenderò parte, al momento, a nessun dibattito. Attenderò le motivazioni del provvedimento con la serenità di chi ha lavorato nel rispetto della legalità e del mandato elettorale conferitomi da 3757 concittadini randazzesi. Solo dopo aver letto le motivazioni, se sarà il caso, farò valere le mie ragioni nelle sedi opportune». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 27-01-2024