La tempesta è effettivamente passata, ma nessuno fa festa e fino a ieri pomeriggio la campagna era tutt’altro che sgombra, con l’acqua che, invece, continuava ad inondare le strade. Non basta ai residenti di via Pozzo che venerdì sera hanno dovuto lasciare le abitazioni di corsa. «Per la seconda volta – ci racconta Alfredo Campo – ho dovuto lasciare casa per trovare riparo da parenti. Ricordo ancora la tempesta del 2021. Adesso questa a distanza di appena 3 anni. Già intorno le ore 12 la situazione era critica. La via Pozzo si stava trasformando in un fiume. Alle 14 accorgendomi che il livello dell’acqua si alzava con la mia famiglia abbiamo deciso di andare via. Sono stato l’ultimo ad andar via autonomamente, gli altri poi sono usciti solo grazie all’intervento della Protezione civile». Scampato il pericolo adesso in tanti si chiedono perché sia accaduto e come si possa evitare in futuro. Le abitazioni di via Pozzo sono vicinissime al torrente Annunziata che solitamente è secco o quasi. Quando piove però diventa irruento. Sono stati realizzati degli argini in cemento armato, ma l’acqua li ha superati. Certo l’evento ha avuto caratteristiche eccezionali, ma, anche se i pareri sono discordanti, per molti residenti la pioggia eccessiva è stato solo uno dei componenti che hanno provocato la tracimazione. C’è chi dice che il ponte della strada rurale che conduce repentinamente sui monti è così basso da fare da tappo e provocare una sorta di effetto diga.
Altri, invece sostengo che i muri di sostegno realizzati siano insufficienti e che bisognerebbe proseguire a costruirli anche più a monte. Per molti, infatti, un muro del canale ha finito per fare da spartiacque, e parte del torrente avrebbe ripreso il percorso originario prima di essere incanalato, inondando via Pozzo. Intanto alle 14 di ieri a tutti è stato consentito di ritornare nelle proprie abitazioni. Delle 15 persone fatte evacuare, in 3 hanno trovato riparo all’hotel Scrivano. Finita l’emergenza è arrivato il momento di ripristinare la viabilità e verificare eventuali danni. I vigili del fuoco hanno tagliato gli alberi caduti e liberato le strade, mentre sono ancora in corso le verifiche dell’Ufficio tecnico delle condizioni degli edifici scolastici. «Ormai – ci dicono in tanti – fenomeni così estremi non si verificano raramente. Dobbiamo abituarci». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 19-01-2025