Momentaneamente sospeso dalla carica perché coinvolto nell’inchiesta “Nebrodi”, cessate le cause che hanno determinato la sospensione è stato reintegrato. Il Presidente del Consiglio comunale Alfio Ragaglia, infatti, ha riunito il Consiglio che all’unanimità ha approvato il reintegro. Ceraulo, infatti, in qualità di responsabile del Caa Liberi Agricoltori Catania, sportello per ottenere i fondi europei, inizialmente è stato accusato di truffa alla Gea con l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa. Per questo motivo è stato posto ai domiciliari. Con il proseguire delle indagini però la sua posizione si è alleggerita. Il Tribunale del riesame, infatti, ha escluso l’associazione mafiosa ed i giudici prima hanno permesso a Ceraulo di tornare al lavoro e poi hanno revocato la misura cautelare.
«Ringrazio –ha affermato Ceraulo –il presidente Ragaglia, il sindaco Francesco Sgroi, la Giunta e l’intero Consiglio comunale per l’affetto con cui oggi mi hanno accolto. In questi mesi mi è dispiaciuto capire come tanti mi abbiano considerato colpevole prima ancora che la sentenza venisse pronunciata. Io, invece, avendo grande fiducia nella Magistratura, nel caso in cui dovessi essere rinviato a giudizio, sono certo di riuscire a dimostrare al Giudice la mia totale estraneità ai fatti contestati». Con il reintegro di Ceraulo la consigliera Emanuela Greco che per 4 mesi lo ha sostituito ha lasciato il Consiglio. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 03-10-2020