Siamo nel 2023, ma la vita del paziente cronico resta comunque particolarmente dura. Lo sottolinea in una segnalazione inviata alle autorità sanitarie nazionali e locali Alfio Papa di Randazzo. «Il mio medico per verificare l’andamento del mio diabete mi ha prescritto dei presidi sanitari – spiega – ho fatto autorizzare la pratica per poter poi ritirare i presidi alla Farmacia ospedaliera di Bronte. Il ritiro consiste in due tranche, una ogni 6 mesi di 13 dispositivi per un totale di 26 dispositivi l’anno. I primi 13 dispositivi li dovevo ritirare alla Farmacia ospedaliera di Bronte, dove puntualmente mi sono recato il 7 dicembre, ma non me li hanno consegnato tutti, invitandomi a ritornare il primo mercoledì di gennaio per ritirare il resto. La farmacia è aperta solo un giorno alla settimana il mercoledì dalle 9 alle 13 e serve un comprensorio di circa 40mila abitanti. Sono tornato il 4 gennaio, ma dopo un’attesa di oltre 2 ore e mezza in piedi, mi è stato detto che non avrebbero consegnato tutta la restante parte dei dispositivi così come prescritto, ma sarei dovuto ritornare ancora successivamente. Ma io abito a Randazzo: 40 km andata e ritorno. Ho preferito, quindi, rinunciare totalmente al ritiro dei presidi, a tutti i controlli e alle cure. Una protesta che spero sia presa in seria considerazione». «Invito – conclude Papa – il direttore del dipartimento attività territoriali dell’Asp a risolvere questo increscioso inconveniente e il sindaco a ottenere un punto di ritiro dei farmaci».
L’Asp però non conferma che il ritiro dovesse avvenire una volta ogni 6 mesi: «La fornitura dei presidi sanitari citati dall’utente – spiega Maria Anna D’Agata, direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Asp di Catania – è regolata da procedure aziendali che consente il costante monitoraggio dei consumi e della spesa sanitaria. Nel caso specifico parliamo inoltre di presidi soggetti a una breve scadenza, e ciò rende necessaria una distribuzione con una cadenza temporale non superiore ai 3 mesi. All’utente sono stati forniti i presidi utili per il primo mese, invitandolo a ritirare un’ulteriore tranche, per le motivazioni sopra espresse, nel mese di gennaio. All’atto della consegna l’utente ha rifiutato la fornitura per altri 3 mesi, pretendendo l’intero quantitativo prescritto e non accogliendo nessuna delle motivazioni da loro esposte». Fonte “La Sicilia” del 10-01-2023