Immaginate un territorio verde incontaminato e dominato da lunghi filari di viti. Immaginate una serie di vitigni autoctoni che in ottobre producono uve di ottima qualità, ma soprattutto dolci e gustosi mosti, e che per tutto l’anno custodiscono gelosamente dentro le botti vini pregiati. Immaginate di potere visitare aziende e cantine e godere contemporaneamente del territorio attraversato e scoperto in bicicletta, seguendo dei percorsi che, come se non bastasse, sono chiamati «Percorsi dei sapori». Tutto questo rientra nell’idea varata dal consorzio «Strada del Vino dell’Etna» (Provincia regionale, Comuni, aziende varie), in collaborazione con il coordinamento regionale Sicilia della Fiab (Federazione Italiana Amici in Bicicletta), le associazioni CicloFree di Siracusa, Solebike di Acireale, Hibla Bike di Ragusa e Mountainbike Sicilia e Aretusa Bike. L’idea è quella di offrire al turista la possibilità di percorrere le strade del vino in bicicletta fermandosi nelle aziende. Per questo sono già stati effettuati degli incontri con le aziende vitivinicole che hanno aderito all’iniziativa ed effettuati dei sopralluoghi per individuare gli itinerari da promuovere in questa prima fase del progetto, mirato anche a destagionalizzare i flussi turistici e fare scoprire nuovi siti. Il coordinatore regionale della Fiab, prof. Giampaolo Schillaci, unitamente allo staff della «Strada del vino dell’Etna», presieduta dal cav. Giuseppe Benanti e dal direttore Maurizio Ninfa, hanno già redatto un programma di massima che in questa fase coinvolgerà alcune aziende vitivinicole nel triangolo Castiglione-Linguaglossa-Randazzo. Il cicloturismo, in altre regioni già sperimentato positivamente, può essere un ulteriore input per la captazione di nuovi flussi di enoturisti, in un comprensorio a forte vocazione vitivinicola ma ricadente anche all’interno del Parco dell’Etna e di quello fluviale dell’Alcantara, dove peraltro già esiste un percorso ciclabile lungo l’ex tracciato della Fce e un altro è prossimo al completamento in territorio sempre di Castiglione lungo la strada Coste, e anche in questo caso in parte lungo un ex ramo ferroviario attraverso le gallerie che portano a Linguaglossa.