La collezione dei Pupi siciliani di Randazzo tornano ad essere ammirati dai turisti fra le restaurate mura di quello che un tempo era il mattatoio comunale e che adesso è diventato un teatro di cultura. Merito del Distretto Taormina Etna che ha ristrutturato l’immobile curato nei dettagli l’allestimento grazie alla bravura degli architetti Luisa Laura Sangrigoli ed Emanuele Catto, dall’ing. Riccardo Vecchio. Ieri sera l’inaugurazione, alla presenza di numerosi ospiti e di autorità civili e militari. “Per me è una gioia – afferma l’Amministratore delegato del Distretto, Salvatore Spartà – Chi ha visto l’esposizione ha mostrato di gradire il contrasto fra antico e moderno che caratterizza l’esposizione di un museo che fa rete con quello della pietra lavica già inaugurato a Bronte e gli altri due di Linguaglossa e Maletto”. E chi visita la collezione, se in possesso di uno smartphone, può scaricare l’apposita App per ricevere tutte le spiegazioni sui pupi e magari fare il tour guidato. “Siamo felici – aggiunge il sindaco Michele Mangione – I nostri Pupi particolarmente amati dai turisti meritavano una sede tutta per loro. Mi piace poi la logica del progetto che ci vede far parte di una rete museale”. Interessanti gli interventi del prof. Aurelio Rigoli e del puparo Venerando Gargano. Poi lo spettacolo “Scontro tra Perseo e Medusa”, a cura dell’Associazione culturale “Opera dei pupi messinesi”. Acquistata dall’ex sindaco Salvatore Agati, la collazione dei Pupi risale ai primi anni del 1900 dal costruttore di origini ripostesi Emilio Musumeci. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 17-05-2015