La notizia che il sindaco Francesco Sgroi comunica è rassicurante. Nella “zona rossa” i casi covid non più in aumento. Come ieri sono 130, ed è la prima volta dal 5 di ottobre che la curva rimane stabile. «Speriamo che scendano presto – dice il sindaco – La zona rossa ci aiuterà a scoraggiare i movimenti degli asintomatici o di coloro che sono venuti a contatto con persone positive e che in attesa di tampone continuano a gironzolare. Il quadro, infatti, è chiaro. I focolai sono scoppiati nei momenti conviviali, poi ogni invitato ha finito per contagiare i componenti della famiglia. Ecco perché è stato necessario istituire la zona rossa. Solo adesso che abbiamo fermato tutto potremo sperare realmente in una diminuzione dei contagi». Poi il sindaco conclude: «Certo che chi gestisce un centro benessere o una palestra, come chiunque è stato costretto a chiudere l’attività, con la zona rossa ha avuto un danno. Finita l’emergenza farò il possibile per aiutarli. Per adesso però pensiamo a tutelare la salute».
E se Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo regionale interventi economici a sostegno delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese nelle zone rosse, l’ex consigliere comunale di Randazzo Cettina Foti, nelle vesti di presidente dell’associazione culturale “Aurora 2000” chiede ai presidenti Musumeci e Miccichè, ma anche a Giuseppe Conte di trattare i siciliani come i veneti ed i lombardi: «L’Inps – scrive Foti – il 18 settembre scorso ha pubblicato una circolare che assegna un bonus aggiuntivo di 500 euro ai lavoratori e imprese delle zone rosse di Lombardia e Veneto, ritenuto che non esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B, anche a Randazzo e nelle altre 3 zone rosse il trattamento deve essere uguale a quello che hanno i cittadini delle zone rosse del nord Italia». Intanto è trascorso il secondo giorno di mini lockdown che la gente ha mostrato la volontà di rispettare. Nonostante ciò le Forze dell’ordine hanno intensificato i controlli per scoraggiare quella sparuta minoranza indisciplinata presente in qualsiasi comunità. Per questo motivo ieri in videoconferenza si è svolta una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il prefetto, Claudio Sammartino, infatti, ha riunito il questore ed i comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza, il sindaco di Randazzo accompagnato dal comandante della Polizia locale, il comandante della Polizia provinciale della Città metropolitana, il Commissario ad acta per emergenza covid-19, il Comandante del 62° Reggimento Fanteria dell’Esercito, il dirigente dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste, nonché il dirigente della sezione della Polizia stradale.
Appena emesso il decreto, infatti, a garantire l’ordine pubblico ed effettuare i posti di controllo è stata solo l’Arma dei Carabinieri con il supporto della Polizia locale. Da oggi l’Arma sarà coadiuvata dalle altre Forze di polizia che hanno partecipato al vertice prefettizio, e dai militari dall’Esercito. Verranno istituiti 4 posti di blocco nelle periferie urbane, ma verrà effettuata la vigilanza anche all’interno del centro abitato. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 21-10-2020