Fine anno, tempo di bilanci. E l’esecutivo provinciale della Fai Cisl di Catania ha deciso di tracciare un bilancio delle attività svolte al Parco Statella di Randazzo, dove il comparto agricolo alimentare e forestale è particolarmente cospicuo. Qui il segretario generale della Fai Cisl etnea, Pietro Di Paola, ha presentato la sua relazione alla presenza del commissario regionale della federazione Pierluigi Manca e di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese. E in un anno di lotte e di battaglie, i risultati non sono mancati. I numeri principali parlano chiaro: due contratti integrativi rinnovati, un primo scardinamento della legge Fornero e l’obiettivo di trovare soluzioni per l’età pensionabile per i lavori gravosi. Andando nel dettaglio, spicca il rinnovo del contratto integrativo provinciale che andrà in vigore con il primo gennaio 2018 e che interesserà 3.500 forestali del territorio etneo. «Si tratta di un rinnovo atteso da 16 anni – hanno commentato Manca, Attanasio e Di Paola – che tra le novità annovera incrementi salariali, peraltro già ottenuti da anni nel resto d’Italia e definizione di diritti certi come le maggiori tutele delle moltissime forestali». Ma non solo, dopo due anni, invece, è stato rinnovato il contratto integrativo provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti che è in vigore dal primo dicembre e sul fronte della contrattazione previdenziale, uno dei risultati ottenuti è stato un primo scardinamento della “legge Fornero”, con l’immediata esenzione dall’innalza – mento dell’età pensionabile per braccianti agricoli e imbarcati della pesca, l’ampliamento della platea per l’A.pe. precoce e la proroga dell’Ape sociale anche per il 2019. Infine la Fai Cisl ha ricordato che grazie alla loro mobilitazione dello scorso mese di ottobre, anche gli esodati del settore agroalimentare potranno godere delle novità inserite nel pacchetto pensioni della manovra finanziaria. Del resto dei lavoratori agroalimentari e forestali della provincia di Catania rimane un settore dove i problemi da risolvere sono parecchi. La Fai Cisl annuncia già impegno degli operai e che effettuano lavori usuranti, come quelli agricoli e della pesca e una dura lotta contro il lavoro nero. «Per controllare il mercato del lavoro – affermano – vanno coinvolti gli enti bilaterali e con la piena attuazione, per il funzionamento presso l’Inps, delle commissioni Cisoa la Cassa integrazione salariale operai dell’agricoltura». Temi che si aggiungono al altri importanti. Vero è infatti che il rinnovo del contratto dei forestali è importante, ma si sarebbe atteso anche il riordino della legge forestale. C’è poi la questione dei Consorzi di Bonifica ridotti da 9 a 2. Da quattro mesi, infatti, i dipendenti
non percepiscono gli stipendi e c’è il rischio che, in estate, salti la stagione irrigua. In tanti poi più che deroghe alla legge Fornero avrebbero preferito una vera riforma. Combattere realmente il lavoro nero poi rimane una chimera, perché mancano le risorse
economiche e umane per fare controlli e ispezioni. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 30-12-2017
vi siete mangiati un paese con sti cazzi di “lavoratori ” forestali 6 mesi a fare scampagnate altri 6 mesi a lavorare in nero + disocupazione, bella la vita , adesso protestano perche’ la pacchia e’ finita