A saperlo erano in parecchi. Per molti fedeli però è stata una sorpresa. Ieri mattina la messa della domenica delle 10, nella basilica di Santa Maria, è stata officiata da don Enzo Calà, ritornato nella sua Randazzo a celebrare messa dopo 5 anni di assenza, ovvero da quel 5 luglio del 2014, quando fu condannato a 4 anni di carcere perché ritenuto colpevole di aver tentato di usare violenza sessuale dei confronti di un giovane che allora aveva 17 anni. Ed oggi che la Cassazione ha accolto il suo ricorso, anche se solo per prescrizione, ma soprattutto dopo che il processo canonico lo ha giudicato non colpevole «Perché non consta che egli abbia compiuto il delitto», padre Enzo, randazzese di 53 anni, è tornato nella sua Basilica a celebrare messa, accolto dalla comunità e dalla sua famiglia e dal sindaco, Francesco Sgroi in veste ufficiale. Gremita la basilica, con l’attuale parroco, padre Domenico Massimino, che ha introdotto la celebrazione. Tanti gli attestati di stima a padre Enzo. «Rivederla celebrare – hanno affermato i giovani – in questa chiesa ci riempie di gioia. In questi anni siamo stati vicini con la preghiera e con la speranza, credendo sempre nella sua rettitudine e nella sua onestà». Poi la messa con padre Enzo che nell’omelia ha spiegato il vangelo di Luca sul fariseo ed il pubblicano. Solo alla fine, senza mai fare accenno alla vicenda giudiziaria, ha ringraziato tutti, descrivendo la tristezza della sua lontananza: «Solo fisica – ha affermato –mai questa lontananza è stata spirituale. Oggi non posso trattenere la gioia di essere qui con voi in questo tempio. Per questo non voglio ricordare gli ultimi 5 anni, ne gli eventi che mi hanno segnato. Oggi, con voi, voglio vivere un nuovo giorno radioso e splendido».
«Le sentenze – ci ha detto il sindaco Francesco Sgroi alla fine – siano esse laiche o canoniche, vanno rispettate. La Cassazione ha accolto il ricorso di padre Enzo anche se per prescrizione, ed il Tribunale ecclesiastico, a mio avviso ben più severo e meticoloso, lo ha assolto. Com’è giusto che le condanne abbiano risalto sui media, è giusto che si sappia che padre Enzo è stato dichiarato dal processo canonico totalmente innocente». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 28-10-2019