Non c’è pace per gli imprenditori e i proprietari del versante nord dell’Etna, vittime di continui furti e danneggiamenti nei loro poderi di campagna. Ancora una volta qualcuno si è introdotto all’interno di una proprietà privata e ha rubato delle piantine poste a dimora da poco tempo. L’episodio è accaduto diversi giorni fa in contrada Monticelli, in un terreno vicinissimo a quello dove il 7 dicembre scorso ignoti hanno estirpato ben 56 piante di ulivo messe a dimora da un anno. I ladri per entrare nella proprietà si sono creati un varco nella recinzione. Poi hanno cominciato a estirpare delle piante. Poche, in verità, appena 5 rispetto alle tante piantate. Forse sono stati disturbati da qualcosa e hanno desistito. Rimane il fatto che qualcuno ha ben pensato di introdursi tranquillamente nelle proprietà altrui. Si tratta complessivamente del terzo furto di piante in pochi mesi più o meno nella stessa zona, cui però di aggiungono gravi episodi verificatisi in passato su cui anche l’associazione Asaec (Associazione antiestorsione di Catania Libero Grassi) ha posto attenzione. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Randazzo, mantenendo il riserbo.
Intanto è particolare la similitudine dei furti delle piantine da dicembre ad oggi. In tutti e 3 i casi, i proprietari avevano da poco rilevato un terreno sull’Etna abbandonato e in balia di tutto e tutti, lo hanno recintato e chiuso con un cancello prima di mettere a dimora le piantine. Per i proprietari un disagio non da poco, che blocca l’economia agricola di un territorio, patrimonio Unesco, che invece di produrre ricchezza, rimane evidentemente abbandonato e improduttivo, perché i proprietari temono che in quelle terre non ci possa essere pace. Fonte “La Sicilia” del 11-05-2021