Venerdì 25 giugno sarà un giorno importante per la viabilità del versante nord dell’Etna. Alle 16 – all’interno del Palazzo municipale di Randazzo – alla presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni comunali del comprensorio, il sindaco padrone di casa, Ernesto del Campo, e il direttore regionale dell’Anas, Ugo Dibennardo, firmeranno il protocollo d’intesa che vedrà l’Ente nazionale delle strade completare il progetto di ammodernamento della Ss 120, nel tratto Fiumefreddo-Randazzo. Il Comune di Randazzo, infatti, beneficiario di un finanziamento del ministero delle Infrastrutture, ha fatto redigere uno studio di fattibilità di una possibile nuova strada che attraverso opportune circonvallazioni, non attraversa più i centri abitati e rende più agevole il viaggio. Si tratta, però, solo di un punto di partenza su cui bisognerà lavorare. Prima che la nuova strada diventi realtà è necessario che l’Anas inserisca il suo ammodernamento nei piani regionali e nazionali, ma soprattutto bisogna trasformare lo studio di fattibilità in progetto almeno preliminare. Solo allora sarà possibile cercare i fondi. Per questo la firma del protocollo, che vede l’Anas assumere l’onere della progettazione è un momento importante: «Un passaggio necessario e soprattutto fondamentale per il completamento delle fasi progettuali della nuova strada – afferma il primo cittadino di Randazzo – utile per velocizzare i collegamenti con la costa jonica». In effetti è vero. Ormai da decenni la popolazione del versante nord dell’Etna attende una nuova viabilità verso la costa jonica, oggi resa difficile da una strada anacronistica, disegnata su un vecchio tracciato borbonico che attraversa paesi e frazioni, conta circa 150 curve in 30 chilometri ed è attraversata da diversi passaggi a livello. A redigere lo studio di fattibilità sono stati gli ingegneri della Tecnital che, un po’ prendendo in considerazione la volontà dei sindaci, un po’ facendo riferimento ai vincoli e alle norme territoriali esistenti, e un po’ alle caratteristiche che dovrebbe assumere una viabilità moderna, hanno previsto un nuovo tracciato che per 20 chilometri è completamente nuovo, mentre il resto riqualifica quello esistente.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 11-06-2010