Alcuni testimoni avrebbero visto una tanica bruciare sul cofano dell’auto del vicesindaco di Randazzo, Gianluca Lanza, andata in fiamme alle 3 della notte tra sabato e domenica. Questo sgombrerebbe i dubbi sul fatto che l’incendio sia di natura dolosa. Immaginiamo che anche per questo ieri il sindaco di Randazzo, Michele Mangione, ha fatto redigere una eloquente missiva da indirizzare al vicesindaco, con tanto di ipotesi sul movente: “Simili fatti – si legge nella nota – frutto dello sconsiderato clima di tensione che si sta respirando sempre più in questi ultimi tempi, specialmente nei confronti degli amministratori che vogliono far crescere le loro comunità nella più piena legalità vanno subito denunciati, isolati e condannati, la società civile non può affatto accettarli in alcun modo. E noi, come comunità randazzese, non li accettiamo e fermamente li condanniamo”. Il vicesindaco, dal canto suo non intende farsi intimidire da un gesto che il sindaco Mangione ha definito una “vigliaccata”; “Lo devo – afferma – alla mia famiglia ed a mia figlia, affinché cresca libera in una città immune da qualsiasi condizionamento mafioso”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 15-09-2015