«Per la prima volta questo Comune ha lo strumento idoneo per reperire i fondi necessari a ristrutturare le antiche mura di cinta, fino ad oggi trascurate nonostante siano uno dei principali simboli della nostra storia medievale e della nostra identità». Sono le parole del sindaco, Francesco Sgroi, alla fine della cerimonia di consegna del progetto di ristrutturazione e valorizzazione delle mura medievali della città redatto dall’architetto Luciano Mondello insieme con la dottoressa in architettura Serena Galvagno. Presenti alla cerimonia, oltre al sindaco, il vicesindaco Gianluca Anzalone, gli assessori Enrichetta Giardina, Cettina Foti e Nunzio Batturi, insieme con i responsabili dell’Ufficio tecnico Enzo Patorniti e Gaetano Mavica. «Il progetto –ha spiegato l’architetto Mondello – consta di 3 parti. La prima riguarda la fase de restauro. Dai sopralluoghi e dai rilievi effettuati anche con l’ausilio di attrezzatura sofisticata, infatti è emerso che la struttura muraria presenta diverse lesioni ed è dominata da vegetazione infestante che ne compromette la solidità. «Ma questo progetto –ha continuato – non guarda soltanto al recupero dell’esistente. Purtroppo non c’è più traccia di buona parte delle mura e con esse di 8 delle 12 porte. Bene, dove un tempo c’erano le porte d’ingresso, abbiamo previsto la realizzazione di un particolare arredo urbano che ne ricordi l’antica presenza e ne racconti la storia. Infine – ha concluso – la terza fase riguarda la realizzazione di un’area attrezzata per l’accoglienza turistica nella parte delle mura adiacente il Monastero di San Giorgio, dotata di accesso per diversamente abili». Durante la spiegazione degli elaborati è emerso che ci sarebbero zone dove manufatti realizzati da privati, forse senza autorizzazione, deturperebbero la vista delle mura e la possibile realizzazione di piste pedonali o ciclabili all’ombra degli antichi merli.
«Questo progetto – ha affermato il sindaco Sgroi –arricchisce certamente il patrimonio comunale e ci permette di avere contezza sulla reale condizione delle mura. Inoltre è lo strumento che ci permetterà di poter approfittare di bandi e di ottenere finanziamenti per il loro restauro. Per questo ringrazio i 2 architetti che hanno dimostrato competenza e da randazzesi amore per il patrimonio della propria città. «Faremo il passibile – ha concluso – per dare attuazione al progetto nel rispetto di una visione di sviluppo e crescita che, anche attraverso altri progetti come quello del restauro del Monastero di San Giorgio o di via Pignataro, vede valorizzare il nostro patrimonio ai fini della crescita turistica ed economica». Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 26.08-2023