Tirano tutti un sospiro di sollievo. Presidi, docenti e genitori apprendono come una vera liberazione la notizia della modifica del calendario scolastico da parte del presidente Musumeci, che permette, al momento, il rientro a scuola giovedì 13. Del resto i dati del contagio sono in continua crescita. Pur arrivando con continuo ritardo (ieri infatti sono stati ufficializzati i dati di giorno 3 gennaio) ci dicono che nel distretto sanitario di Bronte i positivi sono saliti a 661, ben 273 in più rispetto all’ultima rilevazione. Positivi al covid così distribuiti: 407 a Bronte, 30 a Maletto, 42 a Maniace e 182 a Randazzo. In tanti poi temono che questi numeri siano solo una minima parte di quelli reali. Il sospetto che in giro ci siano centinaia di asintomatici, che ovviamente non si sottopongono a test, è diffuso. Anche per questo i dirigenti scolastici salutano con favore il provvedimento di Musumeci. «Questi 3 giorni sono importanti, – ci dice Rita Pagano, dirigente scolastica del Circolo didattico Don Milani di Randazzo – anche se temo che, vista la situazione a Randazzo, non saranno risolutivi. Quando meno però ci permetteranno di organizzarci. Considerate che ci sono contagiati anche fra il personale. Inoltre ritengo che sia pericoloso far rientrare gli alunni in classe senza prima aver effettuato uno screening capillare. Voi sapete che sono stata sempre per le lezioni in presenza, ma in questo momento in cui ritengo che la situazione ci sia sfuggita un po di mano, accogliamo questa pausa di 3 giorni con favore. Non siamo, infatti, in condizione di garantire la sicurezza degli alunni e del personale. Sicurezza che potremmo tentare di avere con lo screening e con la collaborazione dei genitori che devono aderire in massa ai controlli».
Per molti poi non giova il continuo rincorrersi delle notizie, decise dalle autorità quasi sempre all’ultimo momento. «Stiamo tentando di fare un monitoraggio, ma è difficile –aggiunge Salvatore Malfitana, dirigente dell’Istituto comprensivo Edmondo De Amicis di Randazzo – Molti genitori, infatti, non si espongono. Sappiamo però che molti studenti sono positivi e altri in quarantena. Ricordate bene come l’ultima settimana di attività didattica prima delle vacanze di Natale 4 classi sono finite in quarantena. Adesso il timore è che tanti ragazzi contagiati ma asintomatici rientrino a scuola, con i rischi che ne conseguono. Io ho invitato i genitori a fare un tampone ai propri figli, ma non posso certo obbligarli. Li ho informati sul decreto legge che consente agli studenti di recarsi in farmacia con i certificati medici per effettuare i tamponi gratis. Non so in quanti ne approfitteranno e se le farmacie siano attrezzate. Insomma rimangono incognite e paura». Tanti genitori hanno accolto positivamente l’idea del rinvio. Poi la platea si divide fra chi pretende lo screening per tutti e chi non intende sottoporre i propri figli a tampone per diversi motivi. Fra questi il timore di restrizioni. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 09-01-2022