Alla fine c’è voluto l’intervento del presidente della Regione, Nello Musumeci, per risolvere una situazione particolarmente strana che stava creando preoccupazioni e tensioni. I 900 operai forestali del Servizio del territorio di Catania, ex Azienda foreste demaniali, non faranno più le visite mediche propedeutiche all’assunzione a Catania, bensì nei presidi dell’Asp che ci sono nei Comuni. Questa la decisione del presidente Musumeci alla fine di un vertice tenuto al Palazzo Esa di Catania che, voci non confermate, assicurano essere stato particolarmente agitato. Tutto è iniziato quando il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, ha contestato la decisione del Servizio del territorio di far fare le visite a Catania agli operai, ritenendola possibile occasione di contagio del Covid. Per questo ha coinvolto l’assessore regionale Ruggero Razza che ha condiviso il timore e chiesto al direttore dell’Asp 3, Maurizio Lanza, di risolvere il problema. E l’Asp ha scritto al direttore dell’ex Azienda forestale, Antonino Sirna, mettendogli a disposizione i suoi ambulatori in provincia.
Domenica però, dalle pagine del nostro giornale Sirna, ha comunicato che le visite si sarebbero svolte ugualmente a Catania, perché i siti indicati dall’Asp non erano disponibili. «A noi – ci spiega Sirna – servono ambulatori liberi mattina e pomeriggio per diversi giorni, quelli dell’Asp bisogna condividerli con i normali servizi ambulatoriali. Così non faremo in tempo». L’Asp però non conferma. Forse fra Asp e Servizio del territorio c’è stato un difetto di comunicazione. Ed allora è scoppiato il caos. Ieri mattina a Randazzo circa 50 operai forestali si sono dichiarati in stato di agitazione, recandosi al Municipio. Con loro anche il rappresentante del sindacato Sifus. Contemporaneamente alcuni operai di Bronte hanno investito del problema il sindaco Graziano Calanna e il presidente del Consiglio comunale Nino Galati. «Non è giusto – afferma Calanna – far andare a Catania i lavoratori. Interverremo». Non arrivando notizie il sindaco di Randazzo a metà mattinata ha scritto e telefonato direttamente al presidente Musumeci che subito ha convocato il vertice risolutore. «Abbiamo vinto – afferma Sgroi – Il presidente Musumeci ha fatto giustizia, risolvendo un problema dai contorni grotteschi per tutta la provincia». Soddisfazione arriva anche da Bronte: «Con il presidente Galati ci siamo subito riuniti –conclude Calanna –perché i lavoratori erano pronti a protestare». Fonte “La Sicilia” del 12-05-2020