La soddisfazione per la vittoria è tutta del Consiglio di liquidazione della Spa Joniambiente presieduto da Francesco Rubbino e composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, ma in questa vicenda chi ha fatto un salto di gioia sono i 14 Comuni da Bronte fino a Riposto che in un colpo solo hanno risparmiato un bel po’. La prima sezione della Corte di Appello di Catania, presieduta da Veronica Milone e composta da Antonella Vittoria Balsamo ed Enrico Rao, ha ribaltato la sentenza emessa nel 2017 dal Tribunale di Catania e ha condannato la Città metropolitana di Catania a pagare alla Joniambiente ben 882,627 euro più le varie spese. Si tratta del 10% del bilancio della società Ato del 2012 che l’allora Consiglio di amministrazione previsto che pagasse l’allora Provincia regionale di Catania. «E non poteva essere diversamente. – afferma il presidente Francesco Rubbino – La Provincia, come i 14 Comuni dell’Ato, era socia della Spa Joniambiente, esprimeva un rappresentante nel Consiglio di amministrazione ed ha continuato a farlo anche quando la società è andata per legge in liquidazione. Inoltre noi abbiamo provveduto alla pulizia delle strade provinciali e delle spiagge. Ovvio che come tutti i Comuni dovesse sorreggere il bilancio per quel 10% di cui era azionista». Parere chiaro ed ineccepibile per Rubbino, ma infondato per i tecnici della Provincia che si sono rivolti al Tribunale, sostenendo che nulla era dovuto perché la Provincia non aveva chiesto il servizio.
I costi dovevano essere gravati integralmente sui Comuni. Ed il Tribunale nel 2017 gli ha dato ragione, ma la Joniambiente non si è arresa. Forte delle deduzioni dell’ing. Giulio Nido, responsabile del servizio e Nino Germanà responsabile del servizio sulla raccolta differenziata, il presidente Rubbino ha presentato appello, ottenendo dai giudici il ribaltamento della sentenza: «La decisione del Tribunale – si legge – non tiene conto del contesto in cui si colloca la disciplina dell’erogazione dei servizi di raccolta dei rifiuti. La Joniambiente agiva in via esclusiva essendo competente a gestire il servizio di igiene urbana». In pratica i Giudici hanno ribadito che era compito della Joniambiente gestire il servizio ed i soci dovevano contribuire, al di la del fatto che avessero chiesto o meno di fare i lavori. «Sappiate – continua Rubbino – che siamo stati costretti a spalmare ai Comuni il costo che avrebbe dovuto pagare l’ex Provincia. Adesso dovremo provvedere alla restituzione». «Siamo stati l’unico Ato – aggiunge Caruso – a far pagare la Provincia». Ma non è tutto. Vi sono altri 7 giudizi pendenti, esattamente identici, che riguardano i bilanci degli altri anni. Se il giudizio dovesse essere confermato, l’ex Provincia dovrà sborsare qualcosa come 9 milioni di euro. «Al di là di quello che si dice – conclude Rubbino – i Comuni con l’Ato hanno risparmiato parecchio». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 22-07-2021