Colpo di scena nella vicenda che nel gennaio scorso ha visto il Consiglio dei ministri sciogliere il Consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità. L’ex sindaco Francesco Sgroi, l’ex assessore Nunzio Proietto Batturi, insieme con tutti i consiglieri comunali citati della relazione del prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, sono stati dichiarati candidabili alle prossime elezioni, anche Amministrative, dalla prima sezione civile del Tribunale. Il presidente del collegio giudicante Massimo Escher, insieme con i giudici Ignazio Cannata Baratta e Venera Condorelli, infatti, ha dichiarato candidabili gli ex consiglieri Maria Serena Russo, Francesco Sgroi (si tratta di un consigliere omonimo con l’ex sindaco), Chiara Petrina, Sara Anna Sindoni e Maria Cristina Gullotto perché la stessa Avvocatura dello Stato ha precisato che la domanda di incandidabilità era rivolta esclusivamente all’ex sindaco Sgroi e all’ex assessore. E ha – e qui il colpo di scena – dichiarato candidabili anche i due ex amministratori. I giudici, infatti, in ben 22 pagine, dopo aver preso atto di tutte le motivazioni a sostegno del provvedimento di scioglimento hanno inserito nella sentenza anche l’intera memoria difensiva prodotta in 75 pagine dall’ex sindaco e alla luce delle motivazioni della difesa hanno rigettato l’istanza di incandidabilità.
«Il Tribunale – scrivono i giudici – è chiamato a valutare la responsabilità degli amministratori non soltanto sulla base della proposta ministeriale e della relazione prefettizia, ma anche prendendo in esame il materiale probatorio acquisito nel contraddittorio delle parti». E per approvare la declaratoria di incandidabilità debbono esserci, secondo i giudici, elementi che si pongano come «concreti univoci e rilevanti» e assumano valenza tale da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi amministrativi e da compromettere l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali». «E fermo restando la valutazione spettante al Tar Lazio, investito dell’autonomo giudizio di impugnazione verso la delibera di scioglimento del Comune, nel giudizio ordinario di incandidabilità occorre valutare le singole condotte allo scopo di evidenziare collusioni o condizionamenti che abbiano determinato, per colpa dell’amministratore, una situazione di cattiva gestione della cosa pubblica, aperta alle ingerenze esterne e asservita alle pressioni inquinanti della criminalità organizzata».
I giudici ritenendo, quindi, che non vi siano condotte individuali che hanno causato lo scioglimento del Consiglio comunale, hanno dichiarato l’estinzione del giudizio verso gli ex consiglieri comunali e l’insussistenza dei presupposti di incandidabilità per Francesco Sgroi e Nunzio Batturi. La Sicilia ha raggiunto l’ex sindaco per una dichiarazione. Sgroi si è soltanto limitato a ringraziare «Agatino Cariola che segue il giudizio al Tar del Lazio e gli avvocati Luigi Casiraro, difensore in questo giudizio e Antonio Mandara che ha partecipato alla stesura delle memorie difensive, ribadendo la massima fiducia nella magistratura». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 05-01-2025