Sarà il Dipartimento di Ingegneria civile ed Architettura dell’Università di Catania ad individuare gli interventi da realizzare per evitare il dissesto idrogeologico quando piove come è accaduto il 24 ottobre scorso. Il prof. Carlo Modica, docente ordinario di “Costruzioni idrauliche, marittime ed idrologia”, insieme con il collega Alberto Campisano che insegna “Protezione idraulica del territorio”, analizzeranno il territorio ed indicheranno quali sono gli interventi da realizzare per mettere in sicurezza case ed aziende. A chiederlo è stata la Prefettura di Catania nei giorni successivi al disastro che a Randazzo ha creato voragini, inondato aziende e vivai, ucciso bovini, allagato abitazioni ed interrotto la condotta idrica di Pietre bianche. Già un primo sopralluogo è stato effettuato. Presto se ne farà un secondo. «Insieme con il prof. Modica – ci spiega il sindaco Francesco Sgroi – ed il geometra Mavica del Comune ho effettuato dei sopralluoghi nelle aree più danneggiate dall’alluvione del 24, 25 e 26 ottobre. Come ci è stato indicato dalla Prefettura di Catania, l’Università dovrà specificare le criticità maggiori nel territorio al fine di individuare con efficacia le opere da progettare e far finanziare per diminuire in futuro i rischi idrogeologici durante i nubifragi. «Ci siamo recati nelle zone delle contrade Flascio, Sant’Elia, Murazzorotto e via Pozzo, ovvero le aree dove maggiori sono stati i danni provocati dal maltempo e dalle inondazioni. Valuteremo con attenzione – continua il sindaco – il comportamento durante le piogge del fiume Flascio, del lago Gurrida e del torrente Annunziata.
Verificheremo –ribadisce – se le attuali infrastrutture di contenimento idraulico sono idonee, vanno manuteniate o sono insufficienti. Con in mano gli studi effettuati dall’università sarà compito nostro cercare i finanziamenti per progettazione e realizzazione». «In occasione del sopralluogo – ha spiegato il prof. Modica – mi sono reso conto che esistono grosse criticità. Per adesso stiamo realizzando lo studio idrologico per valutare la misura dell’eccezionalità della pioggia. Poi ci cimenteremo nel calcolo delle portate d’acqua nelle sezioni di interesse. Infine definiremo le tipologie di intervento da realizzare». Intanto domani il sindaco Sgroi insieme con il collega di Scordia, Francesco Barchitta, sarà ricevuto a Catania, al Palazzo dell’Esa, dal dirigente generale della Protezione civile, Salvatore Cocina. Si dovranno individuare i criteri per coprire le spese affrontate dai due Comuni durante l’emergenza. Scordia e Randazzo, infatti, sono stati i Comuni più colpiti. «Vero – conclude Sgroi – Scordia piange ancora delle vittime. Noi siamo stati più fortunati, ma abbiamo rischiato di lasciare il paese senz’acqua con rischi di natura igienico sanitaria». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 21-11-2021