Il tradizionale appuntamento della Vara, che illumina la festa del Ferragosto randazzese, è a rischio. Mai come quest’anno, infatti, si teme di non poter proporre ai turisti il roteante avanzare del bellissimo carro che, dall’alto dei suoi 20 metri e con i bambini legati fino in cima, rappresenta il mistero dell’Assunzione della Madonna. Il carro che sorregge l’intera impalcatura, infatti, ha bisogno di urgenti lavori di ristrutturazione. A sostenerlo è don Domenico Massimino, arciprete della Basilica di Santa Maria, che lancia un appello alla Città affinché non perda un appuntamento che caratterizza la Cittadina e testimonia il glorioso periodo storico medievale. «Il carro della Vara – afferma don Massimino – ha bisogno di necessari lavori di ristrutturazione. Diciamo che far uscire la Vara in queste condizioni sarebbe da irresponsabili. Una ruota, infatti, non è in linea. Già durante lo scorso Ferragosto ha dato problemi. Fortunatamente non è accaduto nulla, ma non possiamo certo arrivare all’appuntamento estivo senza aver effettuato al carro tutti quei lavori necessari per garantire sicurezza. Poi sapete bene – continua – come giustamente oggi le norme di sicurezza siano molto più rigide rispetto al passato, ed abbiamo la necessità di dotarci di tutte quelle certificazioni che attestino l’idoneità strutturale del carro. Per dirla tutta – conclude – non possiamo certo effettuare ristrutturazioni alla buona, ma dobbiamo sottoporre tutto ad interventi notevoli che purtroppo sono costosi». Padre Domenico ci dice quanto potrebbero costare questi interventi, ma sottolinea che a questi si dovrebbero aggiungere le spese per l’allesti – mento del carro, che ogni anno è sempre più difficile da reperire. «Ancora – spiega dobbiamo finire di pagare le maestranze che hanno lavorato lo scorso anno, con il Comune che, attanagliato com’è dalla crisi economica, non è in grado di dare di più. La Chiesa fa quel che può, ma di certo non ha i circa 25 mila euro necessari ogni anno per fare la festa e gli altrettanti 25 mila che servono per ristrutturale il carro». Per questo il parroco ha già effettuato una prima riunione, cui ha anche partecipato il sindaco Michele Mangione. «Se – conclude don Massimino – non vogliamo interrompere la tradizione bisogna che la Città intervenga». Quella di don Massimino è una vera e propria esortazione. «Ci riuniremo nuovamente giorno 12 – chiude – l’idea è di costituire un comitato che si faccia carico di reperire le somme». Del resto non far uscire la Vara sarebbe un danno non solo per la medievale cittadina, ma per tutto il settore turistico e culturale regionale. Fra tutte le “Vare” delle Sicilia e della Calabria, infatti, quella di Randazzo è l’unica con personaggi viventi. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 06-03-2018