E’ festa grande oggi a Randazzo, perché stasera sarà portata in processione la statua della Madonna della Catena, che si trova sull’altare della navata di destra della chiesa di San Nicola. La religiosissima cittadina, durante l’anno vive diversi momenti di emozione e passione attraverso le tante processioni che testimoniano una fede che si intreccia inesorabilmente con la storia e le tradizioni. Le processioni della Settimana Santa, per esempio, sono fra le più belle della Sicilia e la stessa Vara, che fa del Ferragosto randazzese il più antico e lussureggiante dell’Isola, porta in festosa processione i tre misteri della Vergine Maria, ovvero la Dormizione, l’Assunzione e l’Incoronazione in cielo. La processione di questa sera però merita la citazione, perché non si svolge dal ’47. “In verità, – dice padre Josè Enrique Rodriguez Sainz di origini messicane, dallo scorso novembre parroco della chiesa di San Nicola – visto che a Randazzo ci sono tante feste, in Curia non sono tanto propensi a concedere il permesso per effettuare nuova processioni. Ma quest’anno, visto che celebriamo l’anno della Misericordia e che la statua lignea della Madonna è stata restaurata, ci è stato concesso di portarla in processione per la città”. Padre Enrique ci dice che la statua risale al 1872, come recita una targhetta con il nome dello scultore, Giuseppe Giuliano di Palazzolo Acreide, mentre oggi a restaurare la statua è stata Maria Scalisi. “Forse – continua – neanche prima della guerra questa processione si svolgeva ogni anno. Probabilmente quella del 1947 fu un’occasione isolata. Quel che è certo è la grande devozione dei randazzesi verso questa Madonna. Un tempo, infatti, quando la gestazione delle partorienti diventava a rischio si era soliti appoggiarle sul grembo la catena che questa statua tiene tra le dita. Non a caso, – continua padre Enrique – questa mattina durante la messa si svolge la benedizione delle partorienti”. E questa sera alle 19 la grande porta centrale della chiesa si aprirà per far passare un corteo che certamente profuma di storia. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 31-07-2016